Auricolari e microcamere nascosti per affrontare gli esami in modo eterodiretto e superarli. Avveniva così il trucco escogitato da un’associazione a delinquere con a capo il luogotenente del clan mafioso dei Parisi, per far superare i quiz per le patenti A,B,C e per autoarticolati in due autoscuole, una di Bari e l’altra di Altamura, a persone che, nella realtà, non erano affatto preparate. Tra queste, molte hanno ottenuto la licenza per guidare autoarticolati per il trasporto merci. L’esame era così controllato a distanza da un appartamento nel rione Japigia, con la persona incaricata a dettare le risposte giuste in collegamento attraverso l’apparecchiatura con chi era impegnato nella prova. Dalle intercettazioni si è potuto vedere come attraverso gli auricolari arrivassero le indicazioni per poter leggere le domande e indicare le risposte giuste: vero o falso.
Una serie di reati pericolosissimi per l’incolumità della collettività scoperti dalla procura di Bari e dagli agenti della Questura attraverso l’inchiesta denominata Mezzobusto. Sono 83 le persone indagate, di cui 9 per associazione a delinquere finalizzata al conseguimento di titoli abilitativi alla guida di veicoli con metodi fraudolenti. Sono 70 le patenti sequestrate, per un giro d’affari che supera i 250 mila euro, visto che per ogni patente truccata l’interessato sborsava da 2 mila e 500 a 3 mila e 500 euro.