In manette marito e moglie, di 37 e 31 anni, residenti nel quartiere di San Girolamo, ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura aggravata dallo stato di bisogno della vittima ed estorsione.
L’indagine, avviata nel settembre 2018, attraverso attività tecniche e mirati servizi di pedinamento e osservazione, ha consentito di svelare un’ attività usuraia ed estorsiva posta in essere, in danno di una 59enne impiegata barese, dai citati coniugi, i quali, approfittando dello stato di bisogno della vittima, le hanno consegnato, nel 2011, la somma di euro 2.000,00, ricevendo, a titolo di interessi, 200/250 euro alla settimana sino al 2014, con un tasso pari al 650%, nonché la restituzione a saldo della somma di euro 5.000,00.
Sempre nel 2014, la vittima ha inoltre ricevuto l’ulteriore somma di euro 4.000,00 per la quale ha corrisposto, sino al mese di settembre, 300 euro alla settimana a titolo di interessi, con un tasso pari al 390% annuo. In questo caso, però, il saldo che avrebbe dovuto versare al termine aveva raggiunto l’esorbitante cifra di 20.000,00 euro.
La condotta estorsiva, posta in essere dal’uomo è consistita nel costringere la parte offesa a consegnare puntualmente le somme di denaro con la minaccia che, se non avesse ottemperato, si sarebbe rivolto ai titolari dell’azienda presso la quale la donna lavora, sia per esporre la sua situazione debitoria sia per pretendere da loro i pagamenti residui, paventandole così l’ipotesi di perdere il posto di lavoro.