Il “blitz” di Michele Emiliano ha evitato che la proposta di legge di Fabiano Amati per l’abbattimento delle liste di attesa venisse approvata dal Consiglio regionale con il sostegno dell’opposizione.
Sulle liste d’attesa i pugliesi, quindi, dovranno ancora da attendere per avere le prime misure dirette alla riduzione: il Consiglio regionale della Puglia era pronto a votare la proposta di Amati ma è stato tutto ancora rinviato, su richiesta dell’assessore alla Sanità e presidente della Regione, Michele Emiiano, alla seduta del 27 novembre. Sulla proposta di legge, che nella parte più controversa prevede la sospensione dell’attività a pagamento qualora i tempi d’attesa siano molto più brevi di quelli per l’attività istituzionale, sono stati presentati una quarantina di emendamenti. La proposta di sospensione dell’esame è scaturita al termine della discussione generale e motivata da Emiliano con la necessità di “consentire una riunione con l’ausilio degli uffici tecnici e dell’Avvocatura della Regione Puglia, per trovare un punto in comune e un modo di uscire da questa vicenda senza additare come persone scorrette i medici che fanno l’intramoenia”.
“Una volta fatti questi passaggi, è possibile che, se si deve approvare una decisione così forte, a questo punto lo si faccia con una coscienza pienamente consapevole – ha sostenuto Emiliano – di avere fatto tutto il possibile per evitare un provvedimento sicuramente forte, ma che potrebbe rischiare di essere considerato troppo generalista”. Lo scorso 24 maggio la commissione Sanità si era già data un mese di tempo per trovare una sintesi, affidando l’esame ad una sottocommissione con l’intesa che si sarebbe proceduto al vaglio nella seduta del 21 giungo scorso. Il perdurare degli indugi portò i consiglieri proponenti a decidere di rimettere direttamente al Consiglio regionale l’esame del progetto presentato il 25 gennaio scorso, motivando la richiesta con la necessità di “coinvolgere tutti i colleghi e raggiungere in tempi brevi una decisione definitiva, qualunque essa sia, purché chiara e senza alibi”.
Oggi la proposta sarebbe stata approvata perché il Pd, Forza Italia e M5S, più altri consiglieri di altri schieramenti avevano annunciato il loro “sì”. Ma Emiliano ha bloccato tutto.