La riforma del 118 in Puglia preoccupa i medici: secondo la Fimmg sono a rischio 300 posti di lavoro. “Ci preoccupa il fatto che i fondi attualmente stanziati per 525 medici convenzionati sarebbero sufficienti a coprire solo 200 medici dipendenti – spiega Nicola Gaballo, di Fimmg Emergenza Puglia – la possibile conseguenza è di avere equipaggi sulle ambulanze privi di medico. Oppure si rischia che possano essere dirottate su Areu risorse destinate al personale ospedaliero, che già soffre per piante organiche gravemente insufficienti”.
Il governatore Emiliano illustrando la riforma ha ammesso che “attualmente il 118 funziona abbastanza bene” ma, ha precisato, “occorre fare un salto di qualità” aumentando la sua professionalità: “Medici, infermieri, soccorritori, devono avere una capacità di addestramento molto superiore”. Preparazione già assicurata dal personale del 118 – sottolinea la Fnomceo – che garantisce un efficiente servizio di servizio emergenza urgenza. “Il sistema 118 in Puglia funziona alla grande, grazie alla collaborazione sinergica dei medici e degli infermieri presenti a bordo delle nostre ambulanze, ed è tra le eccellenze italiane – chiarisce il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, che è anche presidente dell’Ordine dei medici di Bari – Solo nella provincia di Bari-Bat vengono gestite 111.648 emergenze all’anno, con il trattamento a domicilio del 31% dei pazienti. Ci opporremo a ogni politica di tagli che si ripercuota sulla qualità delle cure stesse – ribadisce Anelli – Per questo stiamo lavorando a un modello di gestione dell’emergenza-urgenza che veda la collaborazione, nell’ambito ciascuna delle proprie competenze, delle due professioni, modello da esportare su scala nazionale”, conclude.