Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati – denuncia Coldiretti Puglia – mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari, gli animali nelle stalle e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi.
“Si stanno moltiplicando le denunce di aggressioni dei lupi ai danni di manze anche da 400 chilogrammi, vitelli e pecore nelle province di Bari e Taranto, in particolare a Putignano, Noci, Martina Franca e Mottola. Le prede o spariscono perché i lupi le portano via o vengono azzannate alla giugulare e lasciate morte in loco oppure se ne ritrovano solo brandelli. I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone, soprattutto bisogna urgentemente ‘sbloccare’ la legge regionale che ha codificato le misure contro i danni da fauna selvatica, ma è stata impugnata dal Governo. Ai nostri allevatori servono indennizzi immediati e definiti, perché non si contano più i danni arrecati alle produzioni e agli allevamenti dagli animali selvatici”, è la denuncia del Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Gli allevatori vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta – continua Coldiretti Puglia – se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della regione.
“Il fenomeno è in crescita – aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché durante il periodo estivo i lupi si sono spostati in Basilicata alla ricerca di acqua, mentre nelle ultime settimane sono tornati in Puglia dove vanno a caccia. In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i lupi aggrediscono e sbranano pecore, mucche e capre, in barba a recinzioni e reti, con un danno pari ad oltre 11 milioni di euro. Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali”.
Gli imprenditori agricoli, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – conclude Coldiretti Puglia – i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette e in zone boschive, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzia nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati.