Nonostante l’importante calo dei protesti nel corso del 2017, stiamo parlando di 500 milioni di euro in meno rispetto al 2016, per una percentuale complessiva del -37%, resta difficile la vita per chi si trova iscritto nel Registro Informatico dei Protesti perché magari non ha pagato una cambiale o non è riuscito a coprire un assegno anche di importo irrisorio.
Molte banche, infatti, si rifiutano di aprire un conto corrente a un cittadino che si è dimostrato insolvente nei confronti di un “pagherò”, anche se, in effetti, non c’è una legge che ne prescriva il divieto.
Per quanto possa essere comprensibile un comportamento di prudenza nei confronti di chi ha dimostrato di non saper, o voler, tenere fede agli impegni economici presi, la situazione diventa a volte ingestibile, fino al punto di limitare severamente l’operatività finanziaria di chi si trova in questa condizione.
Esistono, però, delle valide alternative e ci sono istituti di credito che, applicando alcune condizioni restrittive, aprono un conto corrente ai protestati. La restrizione maggiore è relativa la libretto degli assegni, che solitamente non viene concesso, onde evitare che il cliente emetta titoli riscuotibili senza averne la copertura. Da sottolineare, comunque, oggi come oggi l’assegno è considerato un mezzo di pagamento obsoleto, visto che con l’avvento del Digital Banking gli strumenti sono cambiati e sono diventati molto più innovativi.
Altra valida alternativa che può essere utilizzata in tutto e per tutto come un conto corrente per protestati ( informazioni ed approfondimenti su http://www.migliorcontocorrente.org/protestati.htm)è la cosiddetta carta conto. Si tratta di uno strumento in tutto e per tutto simile ad un conto, in quanto è possibile effettuare o ricevere pagamenti attraverso l’IBAN collegato, anche se non perde la sua funzione di carta di pagamento da utilizzarsi presso gli esercizi fisici o per i propri acquisti online.
Anche in questo caso, però, ci sono dei limiti di operatività, come per tutti gli strumenti di pagamento di questo tipo. Anche in questo caso, ad esempio, non si può richiedere un libretto degli assegni, oltra all’ovvia condizione che non si può spendere più di quanto è presente sulla carta stessa, esattamente come succede per le carte prepagate.
Il consiglio è quello, sia per la ricerca di un conto corrente per protestati che per quella di una carta conto conveniente, di rivolgersi al Web, che oggi propone diverse soluzioni; le banche online, inoltre, hanno sempre dimostrato un’elasticità maggiore rispetto a quella degli istituti di credito tradizionali. Considerate, inoltre, che Internet offre opportunità non solo vantaggiose, ma anche incredibilmente innovative, come, per fare solo qualche esempio, i pagamenti attraverso smartphone o conti correnti di banche straniere che possono essere aperti in pochi minuti.
Ovviamente l’obiettivo finale sarà quello di chiedere la cancellazione dal Registro Informatico dei Protesti, dopo aver saldato il dovuto; attenzione, però, perché nel caso di soggetti recidivi il Tribunale può decidere di non autorizzare la cancellazione.