I docenti della terza fascia delle graduatorie di istituto sono sul piede di guerra. Sotto accusa una bozza riguardante la revisione del sistema di reclutamento dei prof (modificazioni al decreto legislativo 59/2017). Tale bozza sta generando paure, ansie, timori e, soprattutto, disparità tra gli insegnanti inclusi nelle graduatorie d’istituto di III fascia.
“La bozza in oggetto – denunciano i docenti – cancella una via transitoria di reclutamento che riguarda proprio il concorso riservato a chi ha prestato almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8 (anche non consecutivi), con una prova scritta su una materia a scelta del candidato, tra quelle afferenti la classe di concorso, e una prova orale con l’ormai nota lezione simulata. Con questa decisione i prof vengono posti sullo stesso piano dei colleghi neo laureati, se non in subordine”.
Il possibile nuovo reclutamento prevede: due prove scritte: una disciplinare su tutte le materie afferenti la classe di concorso e una riguardante le materie afferenti i 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche; una prova orale: una interrogazione sui contenuti disciplinari riguardanti le materie della propria classe di concorso.
“Da qui la beffa – continua in una nota – l’abrogazione dei commi 7-8-9 del d.lg. 59/2017, la cui attuazione di fatto eliminerebbe il concorso transitorio per coloro i quali possiedono un servizio almeno triennale nella scuola e l’esonero dall’acquisizione dei 24 CFU suddetti; anzi, la bozza, riserva questo privilegio dell’esonero a “i soggetti in possesso di abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione”, i quali hanno già usufruito di un concorso riservato con orale non selettivo.
Come se ciò non fosse sufficiente, il numero dei posti riservati: il 10%. Quello che possiamo definire un contentino, una carità: il 10% dei posti sono riservati per voi”.
Una bozza in contrasto con quanto siglato nel contratto di governo Lega – 5 Stelle, in cui si parla espressamente di un transiutorio per i precari storici, includendo la terza fascia.
I docenti hanno anche avviato una petizione online, indirizzata al vicepremier Luigi Di Maio che sta raggiungendo le 25mila sottoscrizioni.