Una visita cardiologica prenotata a marzo 2018 e appuntamento fissato per il 22 dicembre dello stesso anno, 9 mesi dopo. Una visita neurologica rinviata a luglio 2019, tra 9 mesi. Visita chirurgica vascolare, tentativo di prenotazione 22 ottobre 2018: data fissata 11 novembre 2019, quasi 13 mesi di attesa. E ancora: per una colonscopia, ad un cittadino al Cup hanno chiesto di ripresentarsi a novembre 2019; per una visita ortopedica prima data disponibile febbraio 2019. La settimana scorsa, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato pubblicamente che “le liste di attesa si sono ridotte”, non la pensano come lui tanti baresi e pugliesi che gli hanno risposto riportando la loro esperienza personale, ben lontana dalla realtà descritta dal capo della giunta regionale.
“I tempi di attesa si sono ridotti? Ma dove, in quale Paese vive Emiliano?”, è la frase più gettonata che accompagna le dichiarazioni del governatore. Oltre cento persone hanno risposto al presidente, raccontando la propria esperienza: c’è chi si è visto prenotare l’esame 9 mesi dopo, chi 6 mesi dopo, chi addirittura dovrà attendere oltre un anno. In Consiglio regionale, da ormai diversi mesi, è in attesa di essere discussa una proposta di legge presentata dal consigliere Fabiano Amati (Pd) che prevede la sospensione dell’attività intramoenia in caso di tempi troppo lunghi nel pubblico. L’approvazione della proposta di legge sta incontrando molti ostacoli, Emiliano stesso si è espresso sfavorevolmente.