In Italia i miliardari sono passati da 42 a 43 con una ricchezza cumulata cresciuta del 12 per cento fino a raggiungere i 170 miliardi di dollari. Sono i Paperoni italiani, secondo il rapporto Billionaires Insights di Ubs e Pwc.
In testa l’imprenditore Giovanni Ferrero, amministratore delegato dell’omonima industria dolciaria, con un patrimonio stimato di 23 miliardi di dollari. Nella top ten ci sono poi Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, con un patrimonio di 21,2 miliardi, Stefano Pessina (11,8 miliardi), fondatore e ceo di Walgreens Boots Alliance, leader mondiale delle farmacie, lo stilista Giorgio Armani, 8,9 miliardi di dollari e l’ex premier Silvio Berlusconi, con 8 miliardi di dollari, Massimiliana Landini Aleotti, presidente del gruppo farmaceutico Menarini e donna più ricca d’Italia, con i suoi 7,9 miliardi di dollari; Augusto e Giorgio Perfetti (6,6 miliardi), padre e figlio, proprietari del brand Perfetti Van Melle attivo nella produzione e distribuzione di confetteria, caramelle e gomma da masticare; Paolo e Gianfelice Mario Rocca (4,9 miliardi), che insieme guidano il gruppo Techint fondato 70 anni fa dal nonno Agostino; in nona posizione Giuseppe De’Longhi (4,3 miliardi), imprenditore e presidente di De’ Longhi, azienda che opera nel settore della climatizzazione, del riscaldamento e dei prodotti per la cottura, la pulizia, la preparazione di caffè e lo stiro. In decima, infine, il patron di Diesel, Renzo Rosso (4,1 miliardi). (fonte Forbes).
Nel 2017 il patrimonio dei miliardari (in dollari) nel mondo ha registrato il maggior incremento di sempre, aumentando del 19% fino a 8.900 miliardi di dollari, ripartiti tra 2.158 persone. E’ cinese il contributo maggiore, con un incremento del patrimonio del 39% a 1.120 miliardi. Dodici anni fa la nazione più popolosa del mondo aveva solo 16 miliardari, oggi ne ha 373, quasi un quinto del totale. In America la crescita della ricchezza (+12% a 3.600 miliardi) è stata più lenta rispetto al tasso globale. I miliardari europei sono 629 (il 29% dei miliardari mondiali) in crescita del 7%, e grazie all’euro forte il loro patrimonio è cresciuto del 17% a 2.500 miliardi.