Terreni affidati in concessione gratuita per vent’anni alle famiglie cui nasca il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021. E’ una delle misure “per favorire la crescita demografica” contenute nell’ultima bozza della legge di bilancio del Governo, pronta per essere trasmessa al Parlamento entro domani. La manovra prevede anche la concessione di mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino nelle vicinanze dei terreni la prima casa. A questa finalità andrà destinato il 50 per cento dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50 per cento delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno.
Altra novità in arrivo è la flat tax al 15% per gli insegnanti su quanto percepito da lezioni private e ripetizioni. Dal primo gennaio 2019 “i titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado”, potranno chiedere – dispone la norma – l’applicazione di “una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 15%, salva opzione per l’applicazione dell’imposta sul reddito nei modi ordinari”.
Il governo va incontro ai giovani con carriere universitarie eccellenti, laureati under 30 o dottori di ricerca under 34, con un bonus occupazione nella manovra: un “incentivo” sotto forma di esonero dei contributi a carico del datore di lavoro, ad eccezione dei premi e contributi Inail, per un anno al massimo e con un tetto di 8 mila euro. Lo sconto vale per le assunzioni a tempo indeterminato avvenute nel 2019.
Serviranno invece “appositi provvedimenti normativi” per introdurre il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con quota 100. Resta invariato l’articolo che dispone l’istituzione di due fondi da 9 miliardi per il reddito e di 6,7 miliardi (7 miliardi dal 2020) per le pensioni. Nella nuova bozza – datata 29 ottobre – si precisa che “nell’ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza, fino a 1 miliardo nel 2019 e 2020” va ai centri per l’impiego, “fino a 10 milioni” all’Anpal.
Come riporta l’Ansa, secondo la manovra le Regioni dovranno tagliare i vitalizi del presidente e dei consiglieri sulla falsariga di quanto fatto dalla Camera entro sei mesi dall’entrata in vigore della manovra o subiranno un taglio delle risorse in arrivo dallo Stato per il 2019 pari al 30 per cento, a esclusione degli stanziamenti per la sanità, le politiche sociali e il trasporto pubblico locale. Dal 2020 i trasferimenti verranno tagliati in modo lineare per un importo pari alla metà delle somme destinate nel 2018 ai vitalizi.
Verrà imposta una limitazione per usufruire della cedolare secca sugli affitti di immobili commerciali. La nuova tassazione al 21%, nell’ultima bozza della legge di Bilancio, si applicherà infatti agli immobili nella categoria catastale C1 di “superficie fino a 600 mq, escluse le pertinenze”. Rimane anche il ‘paletto’ dei nuovi contratti. Non si potrà applicare la cedolare se risulteranno al 15 ottobre 2018 contratti non scaduti ma interrotti anticipatamente rispetto alla scadenza naturale per gli stessi immobili.
Le risorse stanziate per le ‘scuole belle’ aumenteranno da 96 a 190 milioni nel 2019. Lo prevede la bozza della manovra, che stanzia 194 nel 2020 e 100 milioni l’anno successivo per questo capitolo. I fondi potranno essere utilizzati per “l’acquisizione dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari”, nonché degli interventi “di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili” delle scuole da parte degli stessi istituti.
La bozza della manovra prevede inoltre una stretta sulle spese per i centri per i migranti “conseguenti alla contrazione del fenomeno migratorio” e tagli alle spese giornaliere per l’accoglienza puntando a incassare risparmi per 400 milioni nel 2019, 550 milioni nel 2020 e 650 milioni dal 2021. I risparmi confluiscono in un fondo del ministero dell’Interno per il suo funzionamento.