“Ho detto l’altro giorno che adesso è arrivato il momento di metterci la faccia e lo sto facendo io personalmente, a nome del Governo. Mi dispiace, peraltro, che i parlamentari pugliesi siano stati criticati e contestati. Sono reazioni che mi sembrano a dir poco ingenerose. Sono stato personalmente testimone dell’appassionato e infaticabile impegno che hanno profuso, in tutti questi mesi, al fine di mantenere la parola assunta con i propri elettori. Se colpa deve essere, attribuitela a me”. Così, in una lettera aperta ai cittadini di Melendugno, il premier Giuseppe Conte intervenendo sulla realizzazione del gasdotto Tap.
“Il complesso delle verifiche effettuate – prosegue – non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale. Gli accertamenti compiuti e gli impegni già assunti ci precludono persino una più compiuta valutazione dei costi/benefici che il progetto Tap trae con sé. Non ha senso, infatti, elencare e approfondire i benefici che l’opera apporterebbe quando i costi della sua interruzione risultano insostenibili. Su quest’ultimo punto sarò chiaro: chi sostiene che lo Stato italiano non sopporterebbe alcun costo o costi modesti non dimostra di possedere le più elementari cognizioni giuridiche”.