Il Tar annulla l’interdittiva antimafia del prefetto di Bari nei confronti della cooperativa Ariete: la società era stata sospesa perché tre suoi lavoratori sono stati accusati dalla Procura di Bari di aver favorito il clan Capriati nella gestione di alcuni servizi interni al porto di Bari, tra cui quello sulla sicurezza. La cooperativa ha licenziato i tre dipendenti e si è costituita parte civile nel procedimento penale.
Il presidente della II sezione del Tar, Giuseppina Adamo, ha deciso di sospendere con un atto monocratico il provvedimento della Prefettura sino alla prossima udienza del prossimo 20 novembre in cui la vicenda Ariete verrà discussa in camera di consiglio. Per il momento, dunque, la Coop può continuare a lavorare senza alcun pregiudizio.
Lo scorso aprile 21 persone sono state arrestate – tra cui Vito Capriati, figlio dello storico capoclan Filippo – accusati di aver consentito agli uomini del clan della città vecchia di spadroneggiare nel porto.