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In Puglia non decolla il “mecenatismo”: donazioni solo per 14 beni, tra cui il Fortino e la Colonna infame a Bari

Pubblicato da: redazione | Dom, 28 Ottobre 2018 - 10:00
Colonna Infame imbrattata

Pochi mecenati in Puglia, dove non decolla il progetto dell’Art bonus che consiste nel donare dei fondi per ristrutturare dei beni storici e architettonici. Lo rivelano i dati diffusi durante il convegno “Dal mecenatismo alla responsabilità sociale delle imprese. Motivazioni ed incentivi” – promosso da Confindustria Puglia e dal suo Desk Cultura in collaborazione con Artlab 18, la piattaforma indipendente italiana dedicata all’innovazione di politiche, programmi e pratiche culturali.

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Se da una parte, infatti, si è evidenziato come al Sud gli interventi culturali che è possibile sostenere con donazioni (pubblicati da enti pubblici sul portale artbonus.gov.it dal 2014) sono decisamente pochi (solo 175, il 10% dei 1.741 a livello nazionale, con la Puglia che pesa appena il 2,3% con 42 interventi), dall’altra appaiono sconfortanti anche i dati riguardanti il numero degli interventi per i quali la raccolta di risorse, attraverso erogazioni liberali, è stata completata: infatti, nel centro e Nord Italia, sono state completate le raccolte, rispettivamente, nel 26,1% e nel 27,5% dei casi, mentre nel Sud Italia questa percentuale si ferma al 14% e in Puglia ancora più giù, al 10%.  Nel tacco d’Italia, dunque, i mecenati latitano e la raccolta delle risorse richieste è stata completata solo per 4 dei 42 interventi pubblicati sul portale ‘Art bonus’ al 15 ottobre scorso: essi riguardano la Fondazione lirico Sinfonica del Petruzzelli, il Fortino di Sant’Antonio, la Colonna della Giustizia (tutti a Bari) e l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate di Lecce. Per questi e altri 10 interventi in Puglia sono stati raccolti circa 1,5 milioni di euro, lo 0,6% di quanto raccolto su scala nazionale (oltre 260 milioni di euro, di cui l’81% al Nord); purtroppo i 28 interventi restanti in Puglia non hanno ricevuto, finora, alcuna donazione.

Il motivo di questo divario è probabilmente da ricercarsi nella maggiore numerosità di aziende nel centro-nord Italia e nella loro migliore situazione economica rispetto a quelle del Sud; tuttavia nel corso dell’incontro non sono mancati messaggi improntati all’ottimismo.

«Adesso gli imprenditori – ha dichiarato Leonardo Paulillo, direttore del Desk Cultura di Confindustria Puglia – sono pronti; è il momento buono per spingere e fare una grande operazione di rinascita collettiva, di nuovo umanesimo. La moderna figura di imprenditore torna a considerare il fare impresa come un’attività non solo economica ma anche valoriale. Il progresso non è progresso senza etica e la cultura ne è il suo faro”.

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