I parcheggiatori abusivi tengono in scacco intere aree di sosta della città. La richiesta del pagamento è apparentemente cortese, il classico “caffè” (da 50 centesimi a due euro) ottenuto in cambio della supervisione del mezzo e per sventare eventuali furti. Una prassi endemica. Ormai radicata nelle abitudini della popolazione che per evitare problemi si piega al business nero controllato dalla criminalità organizzata.
Ma il rifiuto da parte dell’automobilista può provocare conseguenze tra minacce, aggressioni e danneggiamenti al veicolo. Lo raccontano i lettori di Borderline24 che segnalano la presenza abituale degli abusivi in tre luoghi da anni ormai fuori controllo. Al molo San Nicola, sul lungomare, sia di giorno che di sera si aggirano parcheggiatori italiani e extracomunitari senza autorizzazione. Si spartiscono i circa cento posti auto, controllano il flusso e stabiliscono come utilizzare a proprio piacimento l’intera area pubblica. Stesso destino per il molo Sant’Antonio, a pochi passi da Bari Vecchia e dai locali della movida. Allontanandosi dal centro, lo scenario si ripete al quartiere Libertà nella zona del cimitero, nell’ospedale Di Venere e al quartiere San Paolo all’interno del perimetro dell’ospedale: in questi due casi la stretta criminale è più forte. Si susseguono danneggiamenti come atto di vendetta per chi si rifiuta di pagare.