Il Comune di Bari ha ricevuto 1 milione e 300mila euro dalla Regione Puglia per il progetto di riqualificazione del lungomare sud.
L’intervento è “orientato – spiegano dal Comune – alla valorizzazione del sistema ecologico e al potenziamento della fruizione della linea di costa a sud della città, nel tratto compreso tra la spiaggia di Pane e Pomodoro e Torre a Mare. Le azioni prevedono il ripristino, dal punto di vista ambientale, della foce del torrente Valenzano e della continuità del percorso tra le spiagge di Pane e Pomodoro e di Torre Quetta. Il progetto, inoltre, contempla interventi di riqualificazione della spiaggia di baia San Giorgio”. Previsti, inoltre, il recupero e la fruizione dell’area archeologica di Punta Penna, a Torre a Mare, e il restauro ambientale dell’ultimo tratto della foce di Lama Giotta, sempre a Torre a Mare.
“Questo insieme di interventi di rigenerazione ecologica – sottolinea l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco – ci consentirà di restituire caratteri di naturalità all’unico tratto costiero del territorio comunale non occluso da edificazioni e a diretto contatto con il mare, in linea con la grande operazione avviata attraverso il concorso internazionale di idee Costasud. Più a sud, il recupero e la possibilità di fruizione dell’area archeologica di Punta Penna a Torre a mare rappresenta un tassello importante della strategia di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, che è alla base del nuovo PUG”.
“Gli interventi interessano un tratto di costa molto amato dagli sportivi e dai gruppi ambientalisti – commenta l’assessorePietro Petruzzelli – che più volte mi hanno suggerito di valorizzare la rilevanza ecologica delle foci delle lame. La creazione di punti di sosta e di osservazione del paesaggio e della fauna, previsti dal progetto, potrebbero contribuire alla riqualificazione ambientale stimolando nuove pratiche d’uso del territorio. Nella zona della foce del canale Valenzano sostano numerosi uccelli migratori, e proprio qui nidifica il fratino, un piccolo trampoliere la cui presenza testimonia la buona salute dell’ambiente marino costiero”.