Torna libero, dopo quasi nove mesi agli arresti domiciliari, l’imprenditore Carlo Beltramelli, imputato nel processo sul crac da 230 milioni di euro di Ferrovie Sud Est. Il Tribunale di Bari ha accolto l’istanza presentata dai difensori di Beltramelli, gli avvocati Nicola Quaranta e Marco Cornaro, revocando la misura cautelare dei domiciliari e sostituendola con l’interdizione per un anno dall’attività imprenditoriale.
Dinanzi ai giudici baresi si sta celebrando il processo per bancarotta nei confronti di Beltramelli e altre 14 persone, tra le quali Luigi Fiorillo, già commissario governativo, legale rappresentante e amministratore unico della società Fse (ancora detenuto). Il 6 novembre si terrà la prossima udienza e in quella data il Tribunale dovrà decidere se ammettere come parte civile la Regione Puglia (esclusa in udienza preliminare). Sono già costituiti, invece, i Ministeri dei Trasporti e dell’Economia, la stessa società Fse e Ferrovie dello Stato. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2001-2015. Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dai pm Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dall’aggiunto Roberto Rossi, sarebbero stati dissipati o distratti fondi per centinaia di milioni di euro nell’arco di circa 10 anni falsificando bilanci e esternalizzando servizi senza fare gare d’appalto per consulenze legali, gestione di servizi informatici, acquisti e manutenzione di treni.