È il giorno della decisione finale del ministero dell’Ambiente sulla correttezza dell’iter seguito per la costruzione del gasdotto Tap che collegherà l’Azerbaijan all’Italia con approdo sulla spiaggia salentina di Melendugno.
Da una parte c’è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che accusa il M5S di “ritirata indegna” per aver “fatto una retromarcia totale su Ilva” e perché “si accinge a fare lo stesso sulla vicenda Tap”; dall’altra i pentastellati che rispondono al governatore di essere “un componente di spicco del partito (Pd, ndr) che questa opera l’ha voluta e che con la sua inerzia è uno dei responsabili dell’arrivo del gasdotto in Puglia”.
Poi c’è il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che è amareggiato e chiede di bloccare l’opera a causa delle numerose irregolarità di Tap. “Se solo lo avesse voluto – dice il M5s alla Regione Puglia – Emiliano avrebbe potuto fermare Tap in qualsiasi momento ad esempio istituendo un Sic mare, un sito di interesse comunitario, a San Foca. Avrebbe potuto inoltrare ricorso al Tar entro il 19 dicembre 2015 quando gli avevamo consegnato tutte le carte che dimostravano palesi abusi da parte del Mise del precedente governo Pd che ha portato avanti l’opera nonostante il parere negativo della Regione Puglia”.
Accuse prive di fondamento, secondo il governatore. “Trovo raccapriccianti le dichiarazioni del gruppo del M5S Puglia. Mi diffamano sapendo di mentire”, dice Emiliano che accusa i pentastellati pugliesi di essere dei “voltagabbana”, “ragazzi in malafede e ingrati” che “non sono dotati di capacità di autocritica” e “carichi di chiacchiere incapaci di dimettersi dai loro incarichi ottenuti con i voti ricevuti imbrogliando i pugliesi”.
“La competenza sul gasdotto Tap – puntualizza Emiliano – è dello Stato, cui spetta in via esclusiva ogni decisione”. Intanto la delusione è forte nella comunità salentina. Sulla regolarità dell’opera arriverà il parere finale del Ministero dell’Ambiente che gli uffici tecnici stanno riesaminando per capire se sono state rispettate da Tap tutte le prescrizioni ambientali. Il controllo era già stato fatto questa estate e non erano emerse irregolarità. Lunedì sera, tuttavia, il sindaco di Melendugno, i parlamentari pugliesi e consiglieri regionali del M5S sono stati ricevuti dal premier Conte e dai ministri per il Mezzogiorno Lezzi e dell’Ambiente Costa.
I rappresentanti pugliesi hanno ribadito le loro accuse di irregolarità a Tap, e il ministro Costa ha deciso un supplemento di istruttoria. Oggi, quindi, si conoscerà il verdetto che sembra essere a favore dell’opera, a meno che non si accetti di pagare penali pesantissime. Il sindaco di Melendugno, intanto, gioca d’anticipo e chiede a Costa di fermare i lavori e di convocare un tavolo. L’invito al Governo è di “stare col fiato sul collo di Tap cercando di far emergere le violazioni di legge compiute. Non ci sarebbe così nessun bisogno di bloccare i lavori per volontà politica, ma Tap si bloccherebbe da sola per propria responsabilità, senza il terrore di risarcimenti”.