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Bari, scoppia la guerra tra gli infermieri: precari contro vincitori di concorso, è caos

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Sab, 13 Ottobre 2018 - 17:00

Precari contro vincitori di concorso. A Bari è scoppiata la guerra tra gli infermieri, tra quelli che lavorano da diversi anni e attendono una stabilizzazione, ma che ora rischiano di perdere il posto di lavoro (sono poco meno di 300 i contratti in scadenza a fine ottobre), e quelli che hanno partecipato ad un concorso e sono risultati idonei e reclamano l’assunzione. Ognuno con le proprie ragioni.

“Gli infermieri dell’Asl Bari – scrivono i precari – che dal primo novembre rischiano di restare a casa, sono oramai sotto i riflettori di tutti, tra tg, testate giornalistiche, gente comune che chiede: perché manifestate? Ma soprattutto da fin troppo tempo siamo sulla bocca dei colleghi idonei al concorsone, che quotidianamente utilizzano i social network, in particolare facebook, per additarci come colpevoli del mancato raggiungimento del loro tanto atteso posto fisso, in virtù della causa per cui tanto ci stiamo battendo, ossia il rinnovo dei nostri contratti in scadenza a fine ottobre. Il tutto colorato da espressioni dispregiative nei nostri confronti, offese, intente a sottolineare la nostra incapacità al superamento di prove concorsuali, e destinati conseguentemente ad andare a casa. Bene – si legge ancora – molti di noi hanno assaporato il lavoro nelle cliniche private, spesso per due lire, e con partita Iva; abbiamo preso il bus della speranza per la conquista del posto fisso, fuori dalla Puglia, e in tanti siamo idonei di concorso in attesa di una chiamata da anni.  Siamo rammaricati per questa triste pagina che l’infermieristica pugliese sta vivendo. I colleghi “ormai dentro” piuttosto che generare una “guerra tra poveri” dovrebbero unirsi a noi, affinché tutta la categoria professionale lotti per garantire una sanità migliore”.

Dall’altra parte ci sono gli infermieri vincitori dell’ultimo concorsone indetto dall’Asl Bari circa due anni fa: “Siamo delusi e offesi – scrivono – che la nostra eventuale assunzione sarebbe stata definita causa di eventuale disservizio nella sanità pugliese. Quali idonei del concorso per infermieri indetto da Asl Bari poniamo alla vostra cortese attenzione la problematica già sollevata alcune settimane fa con una lettera di indirizzo ai vertici della sanità barese e pugliese. A oggi abbiamo constatato che Asl Bari sta procedendo alle assunzioni di noi idonei per sostituzione dei contratti a tempo determinato, in base alle disposizioni di legge previste nel T.U. 165/01 e nel decreto Madia (legge 75/17). Parallelamente – proseguono – alla volontà dei vertici della sanità pugliese di rispettare le norme sopracitate, abbiamo constatato come alcuni esponenti politici stiano chiedendo il rinnovo dei contratti del personale precario che non avendo i requisiti della stabilizzazione, alla scadenza dei contratti con riferimento alle date del 31/10/18 o 31/12/18 dovrà lasciare il posto di lavoro così come previsto dalle normative contrattuali efficaci non solo in Puglia ma in tutte le realtà della Pubblica amministrazione italiana. Ci rivolgiamo dunque a questi esponenti politici per richiamarli al rispetto della normativa vigente che prevede normalmente l’utilizzo dei contratti a tempo determinato per la sostituzione del personale avente diritto alla conservazione del posto di lavoro nelle fattispecie di maternità, malattie e aspettative”. “Siamo inoltre, delusi e offesi – sottolineano – poiché la nostra eventuale assunzione sarebbe stata definita, sia da alcuni politici sia da alcuni colleghi precari, con contratto in scadenza, causa di eventuale disservizio nella sanità pugliese, dove a pagare le conseguenze sarebbe l’utente/paziente; tuttavia tra gli idonei della graduatoria, ci sono infermieri che hanno maturato esperienza pluriennale sia nelle aziende sanitarie pubbliche di tutta Italia (Puglia inclusa), sia nel privato convenzionato. Insomma, anche tra noi idonei del concorso ci sono dei professionisti, padri e madri di famiglia che hanno osato superare un concorso che da più di dieci anni non si svolgeva in Puglia, diversamente da altre regioni d’Italia. Chiediamo – concludono – risposte corrette a problemi pur complessi evitando così che la magistratura intervenga per dipanare eventuali situazioni poco trasparenti”.

 

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