“La Consob ha sanzionato la Banca Popolare di Bari per le modalità di determinazione del prezzo delle azioni durante gli aumenti di capitale varati nel 2014 e nel 2015; per omissioni di informazioni nei prospetti informativi di quel periodo; perché molti clienti a cui sono state vendute le azioni in quegli anni presentavano un portafoglio inadeguato; per carenze procedurali ed errori operativi nella gestione degli ordini di vendita quando vi era ancora il mercato interno”. A comunicarlo è il Comitato che difende i consumatori: Adusbef (Avv. Vincenzo Laudadio), Adiconsum (Vincenzo Riglietta), Assoconsum (Dott. Francesco Decanio), Codacons (avv. Alessandro Amato), Codici (Prof. Canio Trione), Confconsumatori (Avv. Antonio Pinto), Unione Nazionale Consumatori (Dr. Andrea Cardinale).
“Come noto – scrivono in un comunicato – il prezzo di vendita delle azioni della Banca Popolare di Bari è sceso dal massimo storico di 9,53 a 2,38 euro, con una perdita secca di circa il 75% per chi aveva comprato a prezzo pieno. Questa perdita ha allarmato la moltitudine dei circa 70.000 azionisti, impauriti dalla possibilità di perdere quasi integralmente il loro capitale. Dinanzi a questo peggioramento della situazione, da due anni il Comitato ha già attivato tutti gli strumenti di reazione possibili: azioni dinanzi all’Arbitro delle Controversie Finanziarie ed al Tribunale, che ad oggi hanno visto i risparmiatori ottenere decisioni favorevoli nei confronti delle banche; affiancamento dei risparmiatori in esposti presso Banca d’Italia, Consob e la Procura della Repubblica. In via stragiudiziale, il Comitato ha esercitato un pressing per ottenere dalla BPB un fondo di solidarietà, mutui per azionisti in difficoltà, quotazione su un mercato secondario trasparente. Tali sanzioni rafforzano giuridicamente le ragioni degli azionisti che intendano agire per recuperare il loro investimento”.
Il Comitato sottolinea, quindi, che “è indispensabile e non più rinviabile un intervento legislativo di tutela degli azionisti della BPB, ma anche ovviamente di tutte le altre banche popolari che abbiano i loro azionisti nelle medesime condizioni. Si propone pertanto pubblicamente un disegno di legge”.
Il Comitato proporrà a “tutte le forze presenti in Parlamento l’adozione di tale normativa, anche al fine di richiamare alle proprie responsabilità le Istituzioni politiche e tecniche, che sino ad oggi sono rimaste tutte silenti”.