Colpo di scena davanti al giudice dell’udienza preliminare di Piacenza dove sono imputati l’ex consigliere di stato destituito Francesco Bellomo e Davide Nalin, ex pubblico ministero di Rovigo poi sospeso, per stalking e lesioni gravi. La ragazza piacentina di 32 anni che partecipò come borsista alla scuola di formazione “Diritto e Scienza”, e i genitori che con la loro denuncia diedero il via all’inchiesta, sono usciti dal processo dopo aver rimesso la querela.
Nella richiesta di rinvio a giudizio i pm Roberto Fontana e Emilio Pisante avevano ricostruito l’attività di “addestramento” a cui doveva sottostare la vittima, coinvolta “in modo totalizzante e caratterizzata da rigide regole”, tra cui “l’obbligo di svolgere attività sessuale ogni volta che Bellomo lo richiedesse”.
I difensori hanno chiesto al giudice di accertare se effettivamente il comportamento di Bellomo abbia influito sulle conseguenze psichiche contenute nel capo di imputazione. Il giudice si è quindi riservato e ha rinviato tutto al 6 novembre quando nominerà un perito, medico legale, per accertare l’esistenza o meno del nesso tra il modo di agire del giudice e la successiva malattia della 32enne aspirante magistrato.