Prodotti bio, indagini sulla qualità del cibo e laboratori di educazione alimentare. Sono le principali novità del nuovo progetto di ristorazione scolastica in partenza nelle scuole d’infanzia e primarie del Comune di Bari, predisposto dalla Ladisa ristorazione, vincitrice del relativo bando pubblico di durata triennale.
Più attenzione al biologico e al ridotto impatto ambientale, come cardini del servizio che interesserà oltre 5300 bambini residenti nel capoluogo pugliese. Menù biologici stagionali al 100% (rispetto al 45% della media nazionale) tra cui pomodori, patate verdure e ortaggi, carne e uova. Anche i mezzi che trasporteranno il cibo avranno un basso impatto ambientale (sei furgoni elettrici e 17 a metano). Stoviglie e piatti monouso saranno totalmente biodegradabili e compostabili. Come i detergenti ecologici, tutti gli avanzi saranno destinati alle mense urbane con l’obiettivo di abbattere lo spreco alimentare.
Ad illustrare le novità del servizio è intervenuto il sindaco Antonio Decaro, l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano, il co-amministratore di Ladisa srl Vito Ladisa, il presidente della cooperativa Pugliachevai Roberto Iamotti e l’amministratore della Troisi Ricerche Andrea Trosi.
“Il nuovo progetto di ristorazione scolastica – ha commentato Antonio Decaro – diventa un vero e proprio percorso educativo che insegnerà ai bambini a mangiare sano. Al termine del ciclo scolastico gli consegneremo non solo un patrimonio di conoscenze ma anche delle abitudini salutari che li accompagneranno per tutta la vita. Imparare a mangiare bene è una cosa sacrosanta perché si evitano malattie come l’obesità o il diabete e perché si impara a star bene con se stessi. Lo dico spesso che ho impiegato 40 anni per capire che esistono differenze tra i vari alimenti e che, se vogliamo star bene, dobbiamo assumerli in ore diverse della giornata in quantità più o meno misurate. Per questo è importante imparare ad alimentarsi in modo sano già durante l’infanzia”.
“Quando abbiamo presentato l’offerta al Comune di Bari – ha sottolineato Vito Ladisa – lo abbiamo fatto nella consapevolezza di aver proposto un servizio di eccellenza: 100% di prodotti bio, basso impatto ambientale, attenzione per l’educazione alimentare e misurazione del gradimento con un istituto terzo indipendente. La vera scommessa sono però gli investimenti nelle scuole da parte dell’ente pubblico: in tal senso abbiamo avviato con diverse amministrazioni percorsi virtuosi tesi a migliorare il servizio in termini di efficienza anche attraverso interventi mirati nei refettori”.
“Siamo soddisfatti di presentarvi il nuovo servizio di ristorazione scolastica, al via già da lunedì prossimo nelle prime scuole della città, che a regime interesserà 5300 tra bambini e bambine – ha dichiarato Paola Romano – . Questo progetto rappresenta il punto di arrivo delle scelte compiute dall’amministrazione comunale, indicate nel capitolato del bando, e ha trovato nella Ladisa un interlocutore sensibile e attento, che non solo ha risposto alle nostre richieste ma ha saputo rilanciare in merito a tre elementi essenziali: la scelta di prodotti biologici e provenienti dal nostro territorio, a garanzia della qualità delle materie prime impiegate per i pasti dei nostri bambini; l’utilizzo di piatti, posate e bicchieri compostabili e biodegradabili coerentemente con le linee guida del Ministero dell’ambiente per la sostenibilità dei consumi delle pubbliche amministrazioni; l’idea che il tempo della mensa non si limiti al consumare un pasto ma possa rappresentare un’occasione di scambio, di socializzazione e di benessere e insieme un momento educativo utile per comprendere il valore degli alimenti e l’importanza di uno stile di vita sano. Il servizio sarà monitorato in corso d’opera e avrà durata triennale, con la possibilità di un’estensione di ulteriori due anni: un tempo ragionevole per l’azienda per implementare ulteriormente il servizio e utile per l’amministrazione, che non sarà gravata da ulteriori procedure amministrative. Quanto alle famiglie, abbiamo scelto di mantenere stabile il costo dei pasti, con tariffe calmierate e confermato la gratuità della refezione scolastica per i nuclei familiari con ISEEE inferiore ai seimila euro. Una scelta coraggiosa, che solo poche altre città d’Italia hanno voluto confermare”.
“Il team di Puglia che Vai – ha proseguito Roberto Iamotti – è orgoglioso di partecipare al progetto di educazione alimentare GAIA, in collaborazione con un’importante struttura istituzionale e con un prestigioso gruppo imprenditoriale. Con grande e sentito impegno, metteremo in campo la professionalità e l’esperienza acquisite in una pluriennale attività in istituti scolastici e in altri centri di aggregazione sociale. I giovanissimi partecipanti e le loro famiglie hanno mostrato di apprezzare l’approccio pratico-educativo all’alimentazione, che il progetto GAIA permetterà di allargare su tutto il territorio barese”.
“Siamo molto felici di affiancare Ladisa e il Comune di Bari in questo progetto – ha concluso Andrea Troisi -: come società specializzata nelle ricerche di mercato, e grazie alla solida esperienza che abbiamo acquisito a livello nazionale, abbiamo messo a punto degli strumenti di rilevazione della customer satisfaction innovativi, che siano divertenti per i bambini che li utilizzeranno ma che non compromettano il rigore scientifico che ci contraddistingue. Siamo sicuri che, così facendo, l’indagine di gradimento aiuterà a rafforzare il dialogo con i docenti e con le famiglie, che per la prima volta vengono attivamente coinvolte in una rilevazione del genere, e darà un’ulteriore garanzia sulla qualità di ciò che viene offerto a mensa ai nostri bambini”.