Stabilizzazioni del personale sanitario e maggiori tutele sul posto di lavoro. Sono le richieste ribadite questa mattina sotto il palazzo della Regione in via Capruzzi da parte di un gruppo operatori del 118, in rappresentanza dei circa 1400 di tutta la Puglia. Denunciano pagamenti a nero, minacce e soprusi, reperibilità e giorni di malattia senza contribuzione. Persino le divise vengono acquistate a spese dei dipendenti.
L’internalizzazione prevista dal decreto Madia, che è stato leggermente modificato e ha allargato la platea, riguarda chi ha lavorato almeno tre anni dal 2012 al 31 dicembre 2017 in aziende del servizio sanitario pubblico nazionale, anche in altre Regioni e non in via continuativa. Oltre agli 897 infermieri, la categoria più presente, negli elenchi ci sono 100 medici e 130 dirigenti, poi anche biologi, tecnici di laboratorio e di radiologia, dietisti, logopedisti e ostetriche. Ma le assunzioni restano ancora al palo, nonostante il via libera della Regione Puglia.