Su iniziativa della commissione consiliare Culture, questa mattina a Palazzo di Città il vicesindaco Pierluigi Introna ha consegnato al prof. Francesco Giorgino una targa di riconoscimento per i meriti conseguiti nel corso della sua carriera. Alla cerimonia erano presenti il presidente della commissione Giuseppe Cascella e il prorettore dell’Università degli Studi di Bari Angelo Vacca.
Francesco Giorgino è professore ordinario di Endocrinologia e direttore della U.O.C. di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Bari e ricopre numerose cariche in società scientifiche nazionali e internazionali. Le sue pubblicazioni riguardano gli studi sul diabete mellito e sulla malattia d’organo. Inoltre, numerose sue pubblicazioni sono dedicate alle moderne applicazioni terapeutiche per questa malattia molto diffusa, dai numerosi riflessi sociali e lavorativi.
Il vicesindaco Introna, nel consegnare il riconoscimento, si è rivolto a Francesco Giorgino come ad un “cittadino illustre” e lo ha ringraziato per i successi conseguiti nel campo scientifico a nome della città di Bari: “questa targa riconosce i giusti meriti che l’amministrazione comunale intende attribuire al prof. Giorgino, perché è sempre importante individuare chi riesce a fornire risposte, in particolare per quanto riguarda la salute, dando lustro alla nostra comunità”.
Il consigliere Cascella ha ricordato la carriera accademica e le importanti e ricerche sull’irisina, sulle molecole betapancreatiche e sui traguardi scientifici nello studio del diabete mellito. Il prof. Vacca, ha invece, sottolineato che Francesco Giorgino è da premiare “non solo per il suo curriculum e il valore scientifico della sua ricerca sul diabete, ma anche per aver creato una scuola di giovani studiosi e una rete di rapporti internazionali, sviluppando anche la capacità di produrre brevetti”.
Francesco Giorgino ha spiegato che è molto importante, per chi fa ricerca, sentire vicine le istituzioni, un fatto per niente scontato. Ha anche voluto sottolineare che ultimamente “c’è più attenzione verso il lavoro a servizio della comunità: insieme alle istituzioni, infatti, si può fare molto per dare risposte ai bisogni dei pazienti e per il miglioramento della salute delle persone. Pertanto, devo ringraziare chi lavora con me, in particolare la dottoressa Natalicchio, in testa al gruppo di giovani che si occupa del progetto sull’irisina, ma anche tutti gli altri miei collaboratori, studiosi molto attivi nel portare avanti la ricerca, un lavoro che ci dà tante occasioni di crescita. Questo gradito riconoscimento è anche il loro”.