Oltre l’80% degli immobili considerati abusivi in Puglia, nonostante delle sentenze dei Tribunali, è ancora al suo posto. Il dato emerge dal dossier di Legambiente “Abbatti l’abuso. I numeri delle (mancate) demolizioni nei comuni italiani”.
Il dato pugliese è in linea con quello italiano: in tutto il Paese più dell’80% degli immobili abusivi è ancora in piedi perché le ordinanze di demolizione non sono mai state eseguite. La ricerca è stata realizzata sulla base dei dati forniti da 1.804 Comuni italiani (il 22,6% del totale), con un’analisi del fenomeno dal 2004, anno successivo all’ultimo condono edilizio. Secondo Legambiente risultano essere stati abbattuti 14.018 immobili rispetto ai 71.450 colpiti complessivamente da ordinanze di demolizione negli ultimi 15 anni (il 19,6% del totale). Dalla ricerca spicca anche un altro aspetto: secondo le norme vigenti, infatti, il patrimonio edilizio abusivo colpito da ordine di abbattimento non eseguito entro i tempi di legge, dovrebbe passare alla proprietà dei Comuni che possono demolirlo o destinarlo ad usi di pubblica utilità. Ma secondo l’associazione “appena il 3,2% di questi immobili risulta trascritto dai Comuni nei propri registri immobiliari”.
Il Friuli Venezia Giulia risulta la regione “migliore” con il 65.1% di esecuzioni di demolizione di immobili abusivi rispetto al proprio territorio regionale, la peggiore è la Campania con appena il 3%. La Sicilia ha il 9,3% del totale nazionale delle ordinanze emesse e di queste ne ha eseguite il 16,4%, la Puglia ha abbattuto il 16,3% degli immobili colpiti da ordinanza che sono il 3,2% del dato nazionale. La Calabria, che fa registrare il 3,9% delle ordinanze nazionali ha solo il 6% delle esecuzioni.