“Stavo tornando a prendere la mia bici contento della riuscita del corteo quando insieme all’europarlamentare Eleonora Forenza e Antonio Perillo abbiamo incontrato una ragazza molto preoccupata, era di ritorno dalla manifestazione con il suo bambino nel passeggino. Tempo fa in via Eritrea nella strada di casa sua e della moschea ha aperto la sede di Casa Pound e un gruppo di trenta fascisti era schierato con mazze e catene davanti alla sede.
Non c’era traccia di alcun poliziotto. Possibile che si lascino così indisturbati i fascisti armati e violenti?”.
Claudio Riccio, esponente di Sinistra Italiana e candidato al Parlamento nelle ultime elezioni con Liberi e Uguali, è tra i feriti (ne avrà per sette giorni) a causa dell’aggressione a opera di militanti di CasaPound, racconta quanto ha vissuto attraverso un video.
“Abbiamo atteso con lei pacificamente e senza provocazioni che scendessero di casa le sue amiche, anche loro con figli nel passeggino per evitare di lasciarle da sole in quel contesto vergognosamente lasciato scoperto dalla polizia. Non pensavamo che si sarebbero lanciati su di noi che eravamo lì con diversi bambini piccoli. Ma a quel punto il gruppo di neofascisti è arrivato su di noi con mazze, cinghie e catene. Io sono stato colpito da una cinghiata con una fibbia da palestra di quelle belle pesanti, ma sono riuscito a parare il colpo e me la cavo con qualche acciacco e dolore. Agli altri non è andata così bene e le condizioni di Giacomo e Antonio sono peggiori delle mie con parecchi punti in testa e diverse ferite. Leggo su alcuni giornali che si tratterebbe di uno scontro tra bande. Una banda – prosegue Riccio – con un europarlamentare, donne e bambini nel passeggino? È stata un’aggressione premeditata e vergognosa. Una vergogna indicibile in un paese in cui l’emergenza fascismo è sempre più preoccupante e impone a tutti noi l’esigenza di organizzarci, non arretrare, continuare a mobilitarci in migliaia in tutt’Italia contro l’odio è la violenza”.