“Dal Sud, dalla Puglia e da Lecce la Cgil nazionale parla di sviluppo e coesione sociale, aperta al confronto con istituzioni e soggetti portatori di interessi diversi, contro chi soffia sul fuoco del populismo e pensa di approfittare della crisi per dividere il Nord dal Sud, i ricchi dai poveri, e tra i gli ultimi indicare un capro espiratorio – gli immigrati – che distragga dalle responsabilità che ha la politica di dare risposte in tema di occupazione, redditi, pensioni, welfare. Un’idea di Pese unito e solidale contro una visione egoistica e xenofoba”. Così Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia commenta l’avvio oggi a Lecce delle Giornate del Lavoro, per il terzo anno consecutivo nel capoluogo salentino.
“La Cgil – aggiunge – è l’unica forza sociale che non ha smesso di guardare al Sud come priorità dell’agenda politica per l’uscita dalla crisi di tutto il Paese. Un Mezzogiorno che ha bisogno di infrastrutture materiali e immateriali, di scuole e una sanità migliore, di servizi pubblici di qualità, di un’industria innovativa e sostenibile, di buona occupazione per dare risposte ai tanti giovani che dal Mezzogiorno emigrano, perché vittime della precarietà o impossibilitati a spendere nel territorio i saperi acquisiti. Un Sud che ha bisogno in primis di legalità, che è una precondizione di uno sviluppo vero e regolato. Risposte serie e non di propaganda, come avvenuto in queste ore a Bari con la presenza del Ministro Salvini”.
“È arrivato per questo Governo, con il quale la Cgil non rinuncia al confronto come è giusto che sia, il momento delle risposte. Sulle pensioni, sul fisco, sul lavoro. Quello che leggiamo – aggiunge il sindacalista – non ci piace, autonomie differenziate per le regioni ricche del nord, meno tasse per i ricchi. Misure che sono anti meridionali, lo diciamo con forza”.