Secondo i movimenti che si oppongono alla costruzione del gasdotto Tap in Salento, che collegherà il Mar Caspio alla Puglia con approdo su una spiaggia di Melendugno (Lecce), nessuno dei ministeri da loro interpellati (“eccetto il Mise presieduto da Di Maio che non ha risposto nonostante la richiesta ufficiale”) “possiede dati per l’analisi costi-benefici” dell’infrastruttura.
“Penali, contratti e costi per la rinuncia – dicono – sono soltanto menzogne mediatiche per prendere tempo o, peggio ancora, per favorire Tap?”. Lo scrivono su Facebook il Movimento No TAP, Comitato No TAP Salento, Movimento No TAP della Provincia di Brindisi, le associazioni Terra mia, Salento Km0 e Bianca Guidetti Serra, e i professori Graziano Petrachi e Michele Carducci. La richiesta di accesso agli atti ai ministeri è stata fatta un mese fa. “Nonostante un’estate scandita da dichiarazioni governative e notizie di stampa – scrivono – sui vantaggì dell’opera, i costì del suo abbandono, la seria analisi costi-benefici, i risparmi di bolletta con la sua messa in servizio, gli uffici dei ministri hanno smentito i loro titolari”.
“Il Ministero degli Affari Esteri, interpellato dopo il viaggio di Moavero Milanesi in Azerbaijan per confermare la strategicità dell’opera, ha comunicato – rilevano i No Tap – di non disporre di nulla e di rimettere tutto al ministero dello Sviluppo Economico. Quest’ultimo, diretto dal vicepremier Di Maio, ha preferito tacere (per cui è stata promossa una nuova istanza di riesame al responsabile anticorruzione del ministero). “L’altro ministero con vicepremier, quello di Salvini che continua a insistere sul risparmio del 10% nelle bollette degli italiani, dichiara esplicitamente, per firma del suo vicecapo di Gabinetto Vicario, che si tratta – aggiungono – di esternazioni meramente politiche. Il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, che alle contestazioni dei suoi elettori salentini aveva dichiarato più volte di aver letto le carte sui costi-benefici, non trova sponda nelle risposte del suo capo di Gabinetto. Ora ci si è rivolti al Ministro Toninelli”. “Tutte le nostre istanze – concludono – sono state legittimate non solo dalla legge, ma anche dal Contratto di governo, che esplicitamente contempla l’analisi costi-benefici”.