“La campagna di comunicazione sulla prevenzione è sicuramente la sintesi di un lavoro che mi rende felice ma dobbiamo essere consapevoli che la comunicazione, soprattutto quella in sanità, deve essere fatta tutti i giorni. Viviamo in un’epoca dove tutto ciò che è garbato è inascoltato. Occorre quindi trovare una chiave per entrare nella vita delle persone e riacchiappare il dialogo con i cittadini. Stiamo parlando di un rapporto di cura. E questo è un lavoro da fare tutti insieme, è un lavoro di squadra”.
Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo ieri mattina alla presentazione, nell’ambito della 82esima edizione della Fiera del Levante, della campagna di comunicazione “La prevenzione: un segno di responsabilità”, una campagna che intende sensibilizzare i cittadini per l’adesione ai programmi di screening gratuiti e promuovere corretti e salutari stili di vita per rimanere in salute.
La campagna, a cura della ASL di Lecce nel ruolo di capofila per le altre ASL, andrà in onda su tv, radio, stampa, internet a partire da ottobre 2018.
“Serve che il cittadino – ha continuato Emiliano – quando ha l’accesso alla pubblica amministrazione, abbia tutti i servizi compiuti e organizzati, soprattutto quando parliamo di sanità che purtroppo è rappresentata con una immagine inferiore di quello che realmente è.
Avere per esempio nei pronto soccorso qualcuno che dà spiegazioni ai parenti di quello che sta accadendo, avere assistenza, gentilezza, avere luoghi migliori e un po’ più civili dove attendere il proprio turno, ecco queste cose fanno parte della comunicazione, della comunicazione istituzionale che è un insieme di azioni coordinate. La comunicazione è importante, ma come in tutti i sistemi di servizi, bisogna progettare il servizio, spiegarlo all’utente che poi ne deve godere. Io mi auguro che, anche attraverso i media, questo obiettivo possa essere realizzato”.
Il Presidente Emiliano si è poi soffermato sui Livelli Essenziali di Assistenza e sulle assunzioni.
“Da quando sono presidente sui livelli essenziali di assistenza, che sono quelle prestazioni sulle quali si fa il calcolo secco per capire a che punto sei del tuo compito, noi siamo saliti tantissimo. Però questo non vuol dire che siamo diventati da coppa dei campioni.
Noi siamo migliorati molto, ma avendo avuto una partenza piuttosto complicata, non siamo ancora capaci di soddisfare i nostri concittadini. Speriamo di poter completare – ha continuato Emiliano – tutte le assunzioni che stiamo facendo, perché con più medici e infermieri e operatori sanitari, il sistema migliorerà ancora. Ma per fare questa operazione abbiamo bisogno delle premialità. Devo dire che le premialità ci sono sempre state assicurate in questi anni, abbiamo preso più soldi di prima grazie a questo miglioramento, ma non sono per niente soddisfatto, Vogliamo che la sanità pugliese, che adesso è subito dopo le principali sanità del nord, diventi una delle migliori sanità italiane al pari di quelle del nord. Abbiamo ovviamente il gap della mancanza di personale, facciamo le stesse cose che fanno le grandi regioni del nord con 15mila addetti in meno in tutta la regione e 800 milioni in meno dal fondo sanitario nazionale. Perché La sanità pugliese diventi da coppa dei campioni c’è bisogno di personale e di risorse”.
“La nostra regione è indietro rispetto alle altre regioni italiane più evolute, perché non abbiamo una cultura del controllo preventivo su noi stessi – ha sottolineato il direttore del Dipartimento regionale Politiche per la Salute Giancarlo Ruscitti – in particolare il colon retto, un esame abbastanza semplice da eseguire, è a livelli inaccettabili. Ed è uno screening che riguarda sia gli uomini che le donne. Devo dire che noi uomini siamo più renitenti a farci controllare. È importante invece capire che prevenire significa evitare interventi chirurgici pesanti, assumere un corretto stile di vita e preservare soprattutto nel momento in cui diventiamo anziani, una capacità funzionale importante. Lo stesso vale per il seno e per l’utero. Ma le donne sono più attente a loro stesse. In questo caso abbiamo dei livelli di percentuale e di controllo molto più altri, quasi in media con quella nazionale”.
Nello specifico, per quanto riguarda la campagna regionale di comunicazione sulla prevenzione, a cura della ASL Lecce, Ruscitti ha sottolineato che “la Regione ha scelto di utilizzare i canali tradizionali, tv e giornali, ma anche quello internet, per lanciare delle campagne che si concentreranno sui singoli screening e sulle motivazioni che inducono a farsi un controllo preventivo”.
“Noi chiameremo attivamente (con una lettera inviata dalle ASL) – ha continuato Ruscitti – le classi target di età per effettuare i tre screening (mammella, cervice uterina e colon retto), e coinvolgeremo non solo i medici specialisti, ma anche, per esempio, le farmacie per quanto riguarda lo screening del colon retto, il cui kit, per il controllo del sangue occulto nelle feci, potrà essere ritirato, e riconsegnato, in farmacia. In questo modo, grazie alla collaborazione dei farmacisti, raggiungeremo anche i più piccoli centri abitati della Puglia, ovunque sia presente una farmacia aiuteremo i cittadini a fare il controllo”.
“Per quello che riguarda lo screening del colon retto – ha concluso il direttore del Dipartimento – purtroppo siamo più vicini allo zero che all’uno. Il nostro obiettivo in tre anni è quello di raggiungere almeno 700mila persone tra uomini e donne (40% degli aventi diritto).
Hanno partecipato alla conferenza stampa Cinzia Germinario, che ha presentato i dati su stili di vita della popolazione pugliese e su “salute percepita” contenuti nella relazione su report PASSI 2017, Francesca Zampano, dirigente Dipartimento salute Regione Puglia, Ottavio Narracci direttore generale ASL Lecce e Sonia Giausa responsabile della comunicazione ASL Lecce.