“Ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa. Ci sarà un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno chiudono”. Lo dice il vicepremier, Luigi Di Maio, intervistato a L’aria che tira su La7, parlando della proposta di chiusura domenicale degli esercizi commerciali. A decidere chi sarà aperto e chi chiuso saranno, come in passato, sindaco e commercianti, ha aggiunto.
Entro l’anno “sicuramente” arriverà la legge, modificando quella sulle liberalizzazioni introdotta nel 2011 con il decreto ‘Salva Italia’. Plaudono i sindacati, da sempre schierati contro la deregolamentazione e il conseguente “far west”. Preoccupata, al contrario, la grande distribuzione organizzata: a rischio ci sarebbero 40-50mila lavoratori, avverte l’amministratore delegato e direttore generale di Conad, Francesco Pugliese. Rilancia l’allarme occupazione il presidente di Federdistribuzione, l’associazione che riunisce le aziende della distribuzione, Claudio Gradara: un provvedimento di cui “non vediamo la necessità e l’opportunità” e di cui “non si capisce la tempestività”.
Ma Di Maio va avanti e traccia la cornice dell’intervento legislativo per introdurre “turnazioni” e limiti dell’ “orario, che non sarà più liberalizzato, come fatto dal governo Monti. “Quella liberalizzazione – sottolinea il vicepremier – sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura”.