“Oggi la voce dei politici è cinica, fomenta una guerra tra i poveri, è una voce che soffia su paure ed egoismi. Il nostro dovere è tirare fuori la voce migliore. Basta parlare alla pancia delle persone. Cominciamo a parlare alla testa dei cittadini e se possibile anche al cuore”. Così il sindaco Antonio Decaro nel suo discorso di inaugurazione della Fiera del Levante.
Il primo cittadino ha, prima di tutto, salutato e mostrato la vicinanza ai suoi colleghi di Genova e del Pollino per le tragedie di questa estate. E poi ha affrontato i temi a lui molto a cuore: la giustizia a Bari e il bando bloccato delle periferie.
“Qui a Bari – ha detto – ci sono 16 clan mafiosi che sgomitano per il predominio del territorio, in questa terra dove una signora anziana viene uccisa per sbaglio a Bitonto, dove i braccianti muoiono sulla strada, da metà maggio 650 operatori e migliaia di cittadini sono stati privati del luogo in cui si amministra la giustizia. Ci saremmo aspettati una forte unità di intenti, ma il ministro della Giustizia ha avuto parole ingenerose definendomi irresponsabile perché ho dato proroga allo sgombero del Palagiustizia. Una espressione amara e inopportunita. In ballo c’era la paralisi totale della giustizia a Bari ed io me ne assumo la responsabilità oggi”.
Sul bando delle periferie bloccato in Senato con un emendamento ha aggiunto: “Migliaia di persone non avranno parchi, marciapiedi nuovi. Quei cittadini resteranno per molto altro tempo ancora lontani dal rispetto e alla dignità che a loro si deve. Lei è una brava persona presidente (rivolgendosi al premier Giuseppe Conte), ci dia una mano a fare nascere e crescere quelle piazze dove le persone imparano a conoscersi, a stare insieme, a ricucire la fiducia nelle istituzioni”.
Decaro ha chiuso il suo discorso ringraziando i suoi cittadini (“Spero di aver contribuito a fare in modo che i baresi siano orgogliosi della nostra città. Questo è stato un viaggio meraviglioso, l’esperienza umana più bella della mia vita) e ricordando chi non c’è più: Nichi Muciaccia, Maria Maugeri, Nicola Marzulli.