Cinquecento tonnellate di rifiuti sono state recuperate dal fondo del Mar Piccolo a Taranto: non solo materiale indifferenziato ma autovetture e motocicli, pneumatici, batterie, materiale da pesca e parti di imbarcazioni. È il bilancio delle prime attività di rimozione del “marine litter” dal fondale del primo seno del Mar Piccolo.
La Sogesid, società in house del ministero dell’Ambiente, ha diretto e completato il lavoro tra dicembre 2017 e luglio 2018 per conto del Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica e ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vera Corbelli. Le attività, affidate alla ditta Serveco srl, sono state condotte nelle aree del pontile “Ex Marigenimil” e della discesa Vasto: del Mar Piccolo sono emerse ottantasei tonnellate tra autoveicoli, motocicli e componenti di vetture, cinque tonnellate di pneumatici, duecento di attrezzature di pesca, eliche e materiale meccanico anche proveniente da imbarcazioni, cosi come 156 tonnellate di rifiuti indifferenziati.
I materiali sono stati individuati anche mediante rilievi subacquei “Visual Census”, eseguiti preliminarmente e alla conclusione delle attività. L’importo dei lavori è pari a oltre 1,1 milioni di euro, comprensivi degli oneri della sicurezza. Le attività sono state portate a termine nel pieno rispetto dell’ecosistema del Mar Piccolo, adottando sistemi di protezione ambientali come le “panne antitordibità”, e monitorando costantemente l’ambiente marino. A seguito di controlli della guardia di finanza per l’eventuale individuazione dei soggetti responsabili dello sversamento dei rifiuti sul fondo marino, ad esempio per le autovetture, i materiali rimossi sono stati conferiti a impianti autorizzati.