Si è spento alll’età di 83 anni a Carmiano, Severino Garofano, enologo di fama internazionale. Irpino di nascita a formazione, pugliese d’adozione, enologo e viticoltore, ha fondato nel 1995 Azienda Monaci (che ora porta il suo nome) dopo essere stato per vari decenni direttore della cantina sociale di Copertino.
“Irpino di nascita, pugliese di adozione, è una delle personalità che hanno determinato il riscatto della vitivinicoltura meridionale creando memorabili bottiglie, quando il Sud era soltanto terra da vino sfuso da taglio”, con queste parole gli fu assegnato il Premio Veronelli alla carriera.
“La Puglia tutta oggi piange un uomo unico, a cui dobbiamo i grandi risultati del vino pugliese, riconosciuti oggi in tutto il mondo – commenta il senatore Dario Stefàno (PD) – con la scomparsa di Severino Garofano si chiude un capitolo prestigioso e affascinante, che ha rivoluzionato un mondo fino al suo arrivo confinato in un’epoca antica, nella quale i nostri vini erano destinati ad arricchire di colore e sostanze estrattive i vini delle regioni del Nord. Con il suo arrivo tutto è cambiato”.
Tante le etichette pregiate pugliesi che porteranno per sempre la firma di Severino Garofano, straordinario interprete del Negroamaro e artefice della nuova vita del nostro Rosato, di cui intuì subito le potenzialità e la caratura anche culturale, comprendendo bene anche l’orgoglio del Salento per questa tipologia che appartiene alla storia del territorio e per la quale, quando ho ricoperto la carica di assessore all’agricoltura della regione Puglia, ho profuso energie ed impegno affinchè venisse irrobustita la sua filiera di valorizzazione.
Severino Garofano è stato il primo enologo qualificato a operare in Puglia, capostipite di una scuola che negli anni ha visto crescere ed affermarsi tanti professionisti validi e appassionati, che sono certo proseguiranno il loro impegno senza cessare mai di guardare ai suoi insegnamenti.
“Noi gli saremo sempre grati – conclude Stefano – per aver scelto nel 1957 la Puglia come terra d’adozione e di aver lavorato con passione e impegno infaticabili. Ai figli Renata e Stefano, con i quali aveva avviato una felice realtà produttiva va il nostro abbraccio, nella certezza che sapranno conservare la memoria di un padre e di un uomo illuminato che ha scritto la Storia della nostra terra”.
(foto Repubblica)