Da oggi 5 settembre i primi 70 poliziotti, carabinieri e finanzieri potranno usare in Italia il taser, la pistola elettrica. Si parte in 12 città, tra le quali Brindisi, ma l’opionione pubblica è divisa a causa dei possibili effetti causati dallo storditore.
Dopo un iter partito nel 2014, il decreto per l’ok alla sperimentazione, affidata alla Polizia di Stato, all’Arma dei carabinieri e alla Guardia di finanza, era stato firmato lo scorso luglio quando erano state elencate le prime città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi e Genova. Le linee guida emesse dal Dipartimento della Pubblica sicurezza definiscono il Taser “un’arma propria”.
Secondo quanto spiegato in una nota diffusa dai carabinieri, il taser nella fase sperimentale sarà distribuito solo ad alcuni equipaggi, a turni. “Verrà tenuto dagli operatori in un’apposita fondina dalla parte opposta rispetto all’arma d’ordinanza. Ogni cartuccia è costituita da due dardi collegati alla pistola con fili conduttori che, una volta colpito il bersaglio fino a poco meno di otto metri di distanza, trasmettono impulsi elettrici per cinque secondi in modo da immobilizzare la persona tramite contrazione involontaria dei muscoli”.