Servono 13 milioni per mettere in sicurezza ponti e viadotti di Bari e provincia, 1,5 milioni per ulteriori indagini tecniche e circa 9 milioni per la manutenzione di altre infrastrutture da tenere sotto osservazione. E’ questa la fotografia scattata dalla Città Metropolitana rispondendo al ministero dei Trasporti che, dopo il crollo del ponte Morandi, ha chiesto a Regioni, Province e Comuni di trasmettere una lista delle opere che necessitano di ristrutturazioni urgenti.
“Abbiamo rispettato la scadenza – commenta Michele Laporta, delegato alla Viabilità per la Città Metropolitana – il 30 agosto il dirigente del servizio viabilità della Città Metropolitana di Bari, ingegnere Maurizio Montalto, ha provveduto ad inviare al Provveditorato alle Opere Pubbliche il dossier contenente il monitoraggio dello stato di conservazione e manutenzione delle opere infrastrutturali viarie di competenza, circa 1700 chilometri di strade extraurbane provinciali”.
Sono state monitorate 420 strutture di cui 115 tra ponti e viadotti. “Le risultanze – spiega Laporta – in termini di necessità finanziare sono così ripartite: 13 milioni per lavori su infrastrutture già monitorate, 1,5 milioni per indagini tecniche e 9 milioni per manutenzione ponti e viadotti da monitorare. Sento il dovere di ringraziare, a nome di tutto il Consiglio Metropolitano, il dirigente e tutti i tecnici del servizio viabilità per la piena disponibilità e collaborazione. Pur avendo a disposizione tempi ristrettissimi, poco più di 10 giorni, hanno compiuto sopralluoghi su tutta la rete viaria provinciale. Restiamo ora in attesa delle decisioni del Governo, soprattutto in termini di disponibilità economiche finanziarie da mettere a disposizione degli enti locali pugliesi (Comuni, Provincie e Città Metropolitana). Torno ad evidenziare che la Città Metropolitana di Bari versa ogni anno allo Stato ben 40 milioni di euro quale contributo al risanamneto della finanza pubblica. Ovviamente tali risorse il larga parte vengono sottratte ai capitoli di bilancio della manutenzione ordinaria di strade e scuole. Basterebbe che tale prelievo dalle casse della città metropolitana a favore dello stato centrale venisse dimezzato per poter procedere autonomamente agli interventi necessari per mettere in sicurezza strade e scuole di nostra competenza”.