Un mese all’avvio della terza edizione di PhEST – See Beyond the Sea, il festival internazionale di fotografia e arte diventato un appuntamento fisso per Monopoli. Occhi puntati sulla città di mare pugliese che dal 6 settembre al 4 novembre 2018 si trasforma in un polo dell’arte a cielo aperto. Una quindicina le mostre in programma per questa terza edizione, ma sugli autori selezionati la direzione artistica di Giovanni Troilo, la curatela fotografica di Arianna Rinaldo e la curatela per l’arte contemporanea di Roberto Lacarbonara mantengono il massimo riserbo. Qualcosa si sa invece circa il progetto speciale sul territorio quest’anno realizzato dal fotografo fiorentino Edoardo Delille che ha concentrato la sua attenzione sui porti. Anche quest’anno, quindi, dal suo avamposto sul mare a Monopoli, lo sguardo di PhEST sarà ancora una volta rivolto a est, sui porti pugliesi di Bari e Brindisi.
L’artista, in residenza artistica a Palazzo Fizzarotti nelle scorse settimane, ha scattato le sue istantanee di questi luoghi per provare a raccontarli standoci dentro, rappresentando la gente in transito e le mille storie che si intrecciano in questi spazi di frontiera, di partenza e arrivo, di viaggio e di lavoro. Il porto è l’ultimo luogo di qualcosa e il primo di qualcos’altro, uno spazio sospeso che pone in relazione, che unisce luoghi, culture, immaginari lontani. E la Puglia, con i suoi 800 chilometri di costa, è luogo di partenza e approdo sin dalla notte dei tempi. Dalla Puglia partiranno in direzione della Terrasanta le armate dei crociati per la riconquista del Santo Sepolcro caduto in mano ai musulmani. Si narra che Enea, nella sua fuga verso l’Italia, sia approdato in Puglia, in una spiaggia vicino a Porto Badisco, e che San Pietro sia sbarcato, nel suo viaggio per evangelizzare la Penisola, a Santa Maria di Leuca, dove avrebbe tenuto il primo dei suoi discorsi sul territorio italiano.
Fotografo italiano di fama internazionale, membro del collettivo fotografico Riverboom, Delille ha studiato Fotografia alla Scuola Fotografica Marangoni a Firenze, muovendosi poi a Milano. I suoi primi lavori sono stati nel settore della moda e della pubblicità. In seguito ha iniziato a raccontare storie attraverso le foto. Ha lavorato anche su istallazioni video e cortometraggi. I suoi lavori sono stati pubblicati in diversi paesi, tra cui Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Svelati anche i due progetti site specific. Il primo è Album – Archivio di Famiglia, un’iniziativa che vede PhEST impegnata a recuperare le fotografie e i film amatoriali e a condividerli come patrimonio collettivo. Prodotta dall’associazione culturale PhEST, con il patrocinio del Comune di Monopoli, dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Puglia e Puglia Promozione, l’iniziativa Album – Archivio di Famiglia rientra nel calendario di attività dell’Anno Europeo del patrimonio culturale 2018 voluto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e dalla Commissione europea.
Il secondo è “Pino Pascali – Fotografie” nell’ambito di #pascali2018. In occasione della celebrazione del cinquantenario della scomparsa di Pino Pascali, in collaborazione con la Fondazione Pino Pascali, PhEST promuove un focus sulla ricerca dell’artista pugliese, ragionando attorno agli studi fotografici che Pascali conduce nella metà degli anni ‘60 in occasione della produzione dei film pubblicitari per la RAI. La mostra intende valorizzare questa ricerca, pur secondaria nella produzione dell’artista, ma assai significativa nell’attenzione rivolta ai temi del mare, dei porti e alla lettura antropologica dell’identità mediterranea.
La mostra, a cura di Roberto Lacarbonara e Antonio Frugis, anticiperà il progetto espositivo e scientifico Pino Pascali. Fotografie già in programmazione nell’ambito di #pascali2018 (Dicembre 2018), esponendo presso il Castello Carlo V di Monopoli un nucleo di 15-20 riproduzioni fotografiche di medio formato, in grado di definire una sinergia comunicativa e programmatica tra il Festival e la Fondazione Pino Pascali.
(foto Pino Pascali, marinai a Napoli)