Erogavano carburante da una cisterna di 9mila litri, dotata di elettropompa e pistola erogatrice. Lo facevano, però, all’interno di un casolare e così sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza. Il casolare-benzinaio di Taranto è uno degli esempi più eclatanti di frodi nel settore dei carburanti, smascherate dalle Fiamme Gialle nell’ambito del piano straordinario dei controlli per l’estate 2018. Insospettiti dalla presenza di numerose autovetture disposte ordinatamente in fila davanti all’ingresso di un capannone, i finanzieri hanno pensato bene di approfondirne il motivo. E hanno così scoperto che lo stabile celava in realtà un vero e proprio distributore di carburante, prontamente chiuso.
Del resto, il gran traffico del periodo estivo, con milioni di cittadini in viaggio per raggiungere le località di villeggiatura, fa molto spesso la gioia di alcuni disonesti gestori di impianti di carburante o di organizzazioni criminali strutturate, pronti ad approfittarne. Dei 1.379 distributori stradali di carburante controllati su tutto il territorio nazionale, uno su cinque è risultato irregolare: 330 sono le violazioni constatate, delle quali 176 riferite alla disciplina prezzi con sanzioni amministrative a carico dei gestori degli impianti. Nelle ipotesi più gravi, 55 responsabili sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, con il sequestro di oltre mezzo milione di litri di prodotti petroliferi. Tra i casi di frode scoperti le classiche truffe nell’erogazione di carburante e miscelazioni abusive, oltre a immissioni in consumo in evasione d’accisa.