Discariche ovunque. Dalle periferie al centro. Ad alzare la voce ora sono anche le associazioni ambientaliste, stanche del degrado in città. A cominciare dall’associazione Fare Verde.
“A Bari – si legge in una nota corredata da foto – prosegue il dilagare di inciviltà e degrado che ormai non risparmia nemmeno il centro città. In corso Cavour, durante un sopralluogo, abbiamo ritrovato una vera e propria discarica a cielo aperto dove, accanto ai cassonetti della nettezza urbana, ignoti hanno abbandonato rifiuti speciali, frigoriferi e materassi che giacciono da giorni sulla strada. Una vergogna e un pessimo biglietto da visita per la città, dato il punto strategico nel quale sono stati accumulati i rifiuti, ovvero nelle vicinanze del ponte che collega il centro a viale Unità d’Italia, con un’altissima affluenza di turisti e cittadini che quotidianamente passeggiano e transitano a piedi in quella zona”.
L’associazione “Fare Verde” chiede al sindaco Decaro di intervenire per l’immediato ripristino del decoro urbano. “Ci auguriamo anche l’installazione di telecamere per garantire una maggiore sorveglianza dell’area che nelle ore notturne si trasforma in un vero e proprio dormitorio a cielo aperto. Peraltro il ponte pedonale, opera di pregio architettonico, andrebbe riqualificato, visto lo stato d’incuria in cui versa grazie anche all’azione di vandali che lo hanno ripetutamente imbrattato e sul quale hanno affisso abusivamente ogni genere di annunci. Per non parlare dell’area sotto il ponte trasformata in una latrina a cielo aperto sporca e maleodorante, una cloaca indecente”.
Un’altra associazione, più politica, “Sos città”, chiede invece una maggiore manutenzione e pulizia del campetto di Pane e pomodoro e della spiaggia. “Ormai il campo di sabbia è un tappeto di erba incolta, le reti di contenimento sono strappate e il recinto di metallo è arrugginito e rotto, con pezzi sporgenti, quindi pericolosi
come lamentano i giovani che ne usufruiscono con cautela” – dichiara Danilo Cancellaro, presidente dell’associazione. “È impensabile che a fronte del decoro e della sicurezza stabilita a Torre Quetta, non ci sia, invece, il rispetto delle normative a Pane e Pomodoro, portata sino alla distruzione e al degrado. Sarebbe interessante ripristinare il campo di sabbia e consentire alle associazioni sul territorio di organizzare eventi e tornei, oltre che dare la possibilità a semplici attività amatoriali e ricreative in nome dello sport.” – gli fa eco Dino Tartarino, vice presidente.