Una legge pugliese sulla Bellezza per la valorizzazione e tutela del territorio e delle identità culturali, per la protezione dei centri storici e la salvaguardia del patrimonio artistico, paesaggistico e socio-culturale. Una bozza della legge, elaborata da un comitato tecnico scientifico composto da accademici, giuristi, rappresentanti degli ordini professionali, esperti d’arte e giovani architetti, è stata presentata questa mattina nella Fiera del Levante dal presidente della Regione, Michele Emiliano, e dall’assessore alla Pianificazione Territoriale, Alfonso Pisicchio.
“La visione del futuro della Puglia è fondata sulla capacità di mantenere la bellezza esistente e di ripristinare quella che è stata sprecata, con un invito a tutti i pugliesi a partecipare alla sua scrittura” ha detto Emiliano. Il presidente ha sottolineato l’importanza di una norma che “consentirà ai sindaci di individuare delle aree specifiche nelle quali è possibile effettuare delle demolizioni di immobili che vengono considerati vecchi, superflui, anche abusivi non sanabili, che noi non riusciamo a demolire perché non abbiamo i soldi per farlo” e i proprietari potranno “ottenere in cambio diritti edificatori equivalenti per poter ricostruire in altri luoghi e regolarizzare l’urbanistica delle nostre città”. Un “processo ovviamente lungo e complicato”, che però “può essere la vera rivoluzione anche per il futuro della nostra terra”.
“Io credo, così come sostengono alcuni urbanisti, che esista un vero e proprio diritto alla bellezza delle città – ha detto l’assessore Pisicchio – e che sia uno dei diritti fondamentali dei cittadini. La bellezza diventa un antidoto al male delle nostre periferie, agli spazi urbani lasciati all’incuria. La nuova organizzazione della città, ovvero il nuovo paradigma urbano, dovrebbe essere caratterizzato da una organizzazione fondata su tre R (Recupero, Rigenerazione e Riuso) e la Legge sulla Bellezza coglie e incorpora questo principio andando nella direzione di eliminare i detrattori di bellezza, spazi senza identità, senza relazioni, i cosiddetti non luoghi che mettono a rischio l’identità e la memoria dei territori”. La fase della partecipazione sarà avviata nelle prossime settimane attraverso collaborazioni con Apulia Film Commissione e Teatro Pubblico Pugliese e apposite convenzioni con Università e Politecnico di Bari.