Il Tribunale del Riesame di Bari ha confermato che il 51enne di Acquaviva delle Fonti (Bari) Maurizio Zecca non dovrà andare in carcere. L’uomo è accusato di aver perseguitato con telefonate anche notturne e minacce di morte una dottoressa in servizio in un ambulatorio di guardia medica della provincia di Bari.
A causa di quegli episodi, la dottoressa fu anche costretta a cambiare tre diverse sedi di lavoro in pochi mesi. Zecca era stato arrestato nel novembre 2017. Inizialmente gli era contestato anche il reato di violenza sessuale, poi dichiarato improcedibile per querela tardiva della persona offesa. La dottoressa, cioè, aveva denunciato oltre i 6 mesi previsti per legge. Per questo motivo il Tribunale del Riesame di Bari aveva annullato l’ordinanza di arresto disponendo la scarcerazione dell’uomo. La Procura aveva poi impugnato il provvedimento, tornando a chiedere il carcere, ritenendo che il reato di violenza sessuale fosse procedibile d’ufficio perché connesso allo stalking. La Cassazione aveva successivamente accolto il ricorso annullando con rinvio la decisione sulla scarcerazione e invitando il riesame a rivalutare gli aspetti di procedibilità dei reati contestati.
Ieri il Tribunale della Libertà ha confermato l’obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento solo per il reato di stalking. Intanto nel processo già iniziato dinanzi al Tribunale monocratico di Bari, su richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Filippo Castellaneta, è stata disposta una perizia psichiatrica per l’imputato.