Le denunce di infortunio sul lavoro, con esito mortale, presentate all’Inail nei primi sei mesi di quest’anno sono state 469, quattro in meno rispetto alle 473 dell’analogo periodo del 2017 (-0,8%). I dati rilevati al 30 giugno hanno evidenziato, a livello nazionale, una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 337 a 331, mentre quelli occorsi in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, sono aumentati di due unità (da 136 a 138).
Nei primi sei mesi del 2018, si è registrato un aumento di 18 casi mortali (da 401 a 419) nella gestione industria e servizi, mentre in agricoltura i decessi denunciati sono stati 13 in meno (da 56 a 43) e nel conto Stato nove in meno (da 16 a 7). L’analisi territoriale evidenzia un incremento di sette casi mortali nel Nord-Ovest, di 12 casi nel Nord-Est e di due al Centro. Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-16). A livello regionale, spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 43 a 59) e i 12 in più della Calabria (da 5 a 17). Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 28 a 7), teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, in Sicilia (da 42 a 25) e in Puglia (da 29 a 15).