L’alga tossica arriva sino a Torre Quetta, a Bari. Le alte temperature stanno favorendo il proliferare, in Puglia l’Arpa segnala la presenza su quasi tutta la costa: Otranto, Taranto, Bari, Torre Canne. Solamente il Gargano e la Bat sono risparmiate, questo è quanto emerge dall’ultimo rilevamento effettuato dai tecnici dell’Arpa Puglia che stanno monitorando l’evoluzione della situazione.
Il sindaco di Fasano, mercoledì scorso, ha deciso di vietare i bagni nella zona di Forcatella, una delle più colpite, non è escluso che altri sindaci possano intraprendere la stessa iniziativa a tutela dell’incolumità di residenti e turisti. L’alga tossica è stata riscontrata a porto Badisco (Otranto), dove la concentrazione è addirittura di 1.867.685 cellule per litro d’acqua. Basti pensare che già a 10mila cellule per litro d’acqua scatta l’allarme. Ma il record si registra a Taranto, per la precisione il rilevamento è stato eseguito nella spiaggia libera Torre Columena: qui sono stati riscontrati 3.256.562 cellule per litro d’acqua, quasi il doppio rispetto ad Otranto. Grossa concentrazione di alga tossica anche a Torre Canne (1.278.852 cellule per litro d’acqua), alla Forcatella e a Bari, località San Giorgio (387mila cellule). E adesso anche a Torre Quetta.
I prelievi sono stati effettuati nei primi 15 giorni di luglio, la situazione quindi potrebbe peggiorare con l’aumento ulteriore delle temperature previsto nei prossimi giorni. Ad aver favorito la proliferazione dell’alga sarebbero state proprio le condizioni di mare calmo dell’ultima settimana e il calo del maestrale. Ma cos’è l’alga tossica? Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici che non superano i 60 millesimi di millimetro: prediligono acque calme, calde, ben illuminate e pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila. I possibili effetti sulla salute dell’uomo sono diversi: riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. Anche consumare frutti di mare crudi contaminati dall’alga tossica può provocare gli stessi sintomi. Non a caso l’Arpa raccomanda, tra le altre cose, di evitare il consumo di ricci di mare, che brucando sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina; ed evitare di stare fermi per troppo tempo lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Questo microrganismo si frantuma sulle rocce liberando la tossina nell’aria.