“Il numero di borse di studio messe a concorso per le scuole di specializzazione e per il corso di formazione specifica in Medicina Generale risulta insufficiente a garantire la corretta formazione a tutti i laureati e, al contempo, a coprire il fabbisogno di personale sanitario di cui il Sistema Sanitario Nazionale necessiterà nei prossimi anni e che, se non soddisfatto, porterà al collasso dell’Ssn stesso”. A scriverlo in una lettera aperta indirizzata al ministro della Salute Giulia Grillo è lo Smi, Sindacato dei Medici Italiani. La lettera è firmata da Fabrizio Salemi, Responsabile Nazionale Smi Giovani, e da Domenico Russo, Responsabile Puglia Smi Giovani.
“Una parte dei laureati – si legge – è costretto in un limbo che, alle volte, dura un numero di anni troppo alto, o che porta alla rassegnazione e alla fuga dei cervelli. La migrazione forzata porta con sé un ingente dispendio di risorse per formare medici che non presteranno la loro assistenza in Italia”. Si fa rifermento anche alla “scarsa qualità di alcune Scuole di Specializzazione, che portano i medici specializzandi ad ottenere un titolo che, in termini di competenze acquisite, varia enormemente in base alla sede in cui è stato conseguito”, e “all’enorme disparità tra i due percorsi formativi a disposizione dei giovani medici: la Scuola di Specializzazione e il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale”.
Cinque gli obiettivi elencati: trasformazione del corso di formazione specifica in Medicina Generale in scuola di specializzazione, accesso alla graduatoria regionale di medicina generale esclusivo per i medici specializzati in medicina generale, accesso alle scuole di specializzazione, inclusa Medicina Generale, tramite concorso a sede e data unica, (con conseguente graduatoria unica), omogeneizzazione della qualità formativa ed aumento delle borse di studio, in modo da garantire la formazione a tutti i medici laureati.