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Puglia, cemento, abbandono dei campi e dissesto idrogeologico: in fumo 410 ettari di suolo in un anno

Pubblicato da: redazione | Mer, 18 Luglio 2018 - 09:45

In Puglia nel 2017 sono andati in fumo altri 410 ettari di suolo, pari all’8,35% della superficie territoriale, con un aumento di suolo consumato in 1 anno dal 2016 al 2017 dello 0,25%, passati da 161.606 ettari consumati nel 2016 a 162.016 nel 2017, secondo i dati del Rapporto sul consumo del suolo dell’Ispra.

“E’ molto grave che all’appello manchino 162mila ettari di suolo consumato sulla totale della superficie territoriale pugliese. I cambiamenti in atto riguardano contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67%, perché in Puglia la terra frana e si consuma anche a causa dell’abbandono delle aree rurali per fattori diversi, a cui si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più intensi, concentrati in poche ore e su aree circoscritte, con alluvioni e danni anche in aree non eccessivamente antropizzate, per non parlare della criminalità sempre più dilagante. Ciò fa emergere la necessità di monitorare e prevenire i loro effetti per pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni”, commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

Proprio nell’ottica della prevenzione è urgente l’applicazione della legge regionale sul consumo del suolo – secondo Coldiretti Puglia – utile ad arrestare la pericolosa avanzata della copertura artificiale del nostro territorio. Con il dispositivo legislativo dovranno essere valorizzati i terreni agricoli e promossi l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, per impedire che il suolo – bene comune e risorsa non rinnovabile – venga sottratto alla sua utilizzazione agricola e stravolto nelle sue connotazioni naturalistiche attraverso l’eccessivo consumo.

 

“L’indice di dispersione delle acque che tocca in Puglia l’83,4% – aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – la dice lunga sulla necessità di riavviare una seria e organica attività di bonifica e irrigazione.  Il Consorzio del Centro – Sud deve attuare senza indugio un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo, riavviare a pieno regime l’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali”.

La mappa della Puglia parla del consumo di suolo procapite  – riferisce ancora Coldiretti Puglia – di 302 metri quadrati per abitante a Bari, 287 nella provincia di Barletta-Andria-Trani, 492 metri quadri a Brindisi, 470 a Foggia, 500 metri quadri per abitante a Lecce e 402 a Taranto, con una media procapite regionale di 399 metri quadri per abitante.

Per questo è stata lanciata l’iniziativa “People4Soil”, a nome delle 500 organizzazioni che hanno aderito al network europeo (www.salvailsuolo.it). Al presidente della CE si chiede di fermare il consumo di suolo sviluppando un quadro legislativo vincolante per gli Stati Membri, che riconosca al suolo lo status di “bene comune” proprio come l’aria e l’acqua. In Italia la task force formata da Coldiretti, Acli, Fai, Inu, Legambiente, Lipu Slow Food e Wwf punta il dito anche sulla grave impasse del progetto di legge nazionale contro il consumo di suolo.

La Puglia convive, tra l’altro, con un vero e proprio paradosso idrico. Se da un lato è dilaniata da annosi fenomeni siccitosi – aggiunge Coldiretti Puglia – dall’altro è colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che l’acqua non viene riutilizzata a fini irrigui, a causa della carenza e/o mancanza di infrastrutture ad hoc. L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni.

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