Angela ha 27 anni, vive a Palo e ha perso una delle sue gemelline, Anita, a soli otto mesi. Ha deciso di raccontare la storia della sua piccola soprattutto per cambiare le cose, per fare aumentare i posti in terapia intensiva al Giovanni XXIII. E proprio per questo ha avviato una raccolta firme.
La storia di Anita
Anita, con la sindrome di Down, aveva bisogno di un intervento cardiochirurgico. “Mi aveano avvertito della necessità di un intervento mentre ero ancora incinta – ci racconta Angela – operazione che è stata rimandata tre volte, l’ultima con annesso ricovero. Causa emergenze, il posto della mia Anita veniva dato a loro, giustamente. Poi la mia bimba si è ammalata di bronchiolite e quando ci hanno chiamati per intervenire, a causa della cura antibiotica e cortisonica si è dovuto rimandare. Quando si è ripresa abbiamo richiamato, ma ancora una volta non era possibile”. La piccola ha poi avuto una ricaduta. È stata operata, ma la setticemia era avanzata e non ce l’ha fatta.
La battaglia di Angela
“La nostra oggi é una battaglia, o come la chiamo io, una missione in suo nome. In rianimazione – spiega ancora Angela – al Giovanni XXIII sono attivi e funzionanti solo 4/5 posti, il resto sono tutti inattivi. La raccolta firme è proprio per questo, per aumentare i posti in tin affinché nulla si ripeta, nessun bambino debba attendere tempistiche troppo lunghe e rischiare di perdere la vita. Sto cercando di promuovere tutto questo affinché le autorità competenti provvedano a fare qualcosa”.
Per informazioni su dove firmare e sulle attività in memoria della piccola Anita è stata aperta la pagina Facebook: VolaliberaAnita.