Addio a Pina Belli D’Elia, scomparsa ieri all’età di 84 anni. Storica dell’arte, originaria di Milano si trasferì negli anni Sessanta a Bari seguendo il marito Michele D’Elia, anche lui storico dell’arte e sovrintendente, morto nel 2012. Esperta di storia dell’arte del Medioevo e del Rinascimento, dal 1974 al 1988 Pina Belli D’Elia fu responsabile della Pinacoteca provinciale di Bari. Nel 1989 lasciò la direzione della Pinacoteca per una cattedra all’Università di Bari.
“Con la scomparsa di Pina Belli D’Elia la città di Bari e la Puglia intera perdono una figura di rilievo del mondo culturale, accademico e artistico del nostro territorio – afferma il sindaco metropolitano, Antonio Decaro – Dal 1974 al 1988 Pina Belli D’Elia, tra i più grandi esperti di storia dell’arte del Medioevo pugliese, è stata alla guida della Pinacoteca provinciale di Bari, arricchendone le collezioni e curando mostre che hanno avuto grande successo oltre i confini nazionali e determinando una “sprovincializzazione” del nostro museo metropolitano che, oggi, grazie al lavoro proseguito da chi è venuta dopo lei, Clara Gelao, compete con le più prestigiose gallerie italiane. A Pina Belli D’Elia e a suo marito Michele, grande storico dell’arte a cui l’ex Provincia di Bari, qualche anno fa, ha anche intitolato la Biblioteca d’arte annessa alla Pinacoteca, va il merito di aver contributo, con i loro studi, al recupero di un’identità artistica della nostra terra fatta di tesori invidiabili, ma che erano ancora poco noti. Ai suoi figli giunga il cordoglio mio personale e della Città metropolitana di Bari”.
“Il nostro era davvero un legame di antica data – racconta su Facebook l’ex rettore dell’Uniba, Corrado Petrocelli – l’ho conosciuta negli anni ormai lontani del liceo, io sbarbatello e lei travolgente docente di storia dell’arte: e fu la materia che amammo di piu, che più ci entusiasmò, che ci fece girare la Puglia e l’Italia alla scoperta di quelle meraviglie che vivevano alle volte più nelle sue parole che in ciò che vedevamo. e ci ritrovammo, dopo, nei lunghi anni universitari e ho continuato come un tempo ad avere, come tanti, in lei un punto di riferimento e a imparare, e a imparare non solo i segreti e le storie delle meraviglie del nostro patrimonio, ma anche la coerenza e il rigore morale, la generosità e l’impegno volontario per il prossimo. poi Michele, il suo amato Michele, volò via e il sorriso di Pina non fu mai più lo stesso. Ora lei ci ha lasciato”.
“Con Pina Belli D’Elia – scrive l’Associazione del centro di studi Normanno Svevi – scompare un gigante della nostra terra. Pugliese adottiva ma dalla cittadinanza esemplare, storica dell’arte, insegnante e maestra, innovatrice instancabile, ironica conoscitrice dell’animo umano, con lei perdiamo una Donna declinata al maiuscolo.
Insieme a Michele D’Elia, suo marito, fu artefice della rivoluzione nel metodo di indagine nella storia dell’arte pugliese e meridionale, sin dalle prime grandi e pionieristiche opere sul romanico pugliese ed alle grandi mostre, ancora oggi fondamentali documenti di studio per ricercatori e studenti”.