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Lutto nel mondo della cultura, addio a Pina Belli D’Elia, pilastro del mondo accademico e artistico della Puglia

Pubblicato da: redazione | Lun, 9 Luglio 2018 - 10:15

Addio a Pina Belli D’Elia, scomparsa ieri all’età di 84 anni. Storica dell’arte, originaria di Milano si trasferì negli anni Sessanta a Bari  seguendo il marito Michele D’Elia, anche lui storico dell’arte e sovrintendente, morto nel 2012. Esperta di storia dell’arte del Medioevo e del Rinascimento, dal 1974 al 1988 Pina Belli D’Elia fu responsabile della Pinacoteca provinciale di Bari. Nel 1989 lasciò la direzione della Pinacoteca per una cattedra all’Università di Bari.

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“Con la scomparsa di Pina Belli D’Elia la città di Bari e la Puglia intera perdono una figura di rilievo del mondo culturale, accademico e artistico del nostro territorio –  afferma il sindaco metropolitano, Antonio Decaro –  Dal 1974 al 1988 Pina Belli D’Elia, tra i più grandi esperti di storia dell’arte del Medioevo pugliese, è stata alla guida della Pinacoteca provinciale di Bari, arricchendone le collezioni e curando mostre che hanno avuto grande successo oltre i confini nazionali e determinando una “sprovincializzazione” del nostro museo metropolitano che, oggi, grazie al lavoro proseguito da chi è venuta dopo lei, Clara Gelao, compete con le più prestigiose gallerie italiane.  A Pina Belli D’Elia e a suo marito Michele, grande storico dell’arte a cui l’ex Provincia di Bari, qualche anno fa, ha anche intitolato la Biblioteca d’arte annessa alla Pinacoteca, va il merito di aver contributo, con i loro studi, al recupero di un’identità artistica della nostra terra fatta di tesori invidiabili, ma che erano ancora poco noti. Ai suoi figli giunga il cordoglio mio personale e della Città metropolitana di Bari”.

“Il  nostro era davvero un legame di antica data – racconta su Facebook l’ex rettore dell’Uniba, Corrado Petrocelli –  l’ho conosciuta negli anni ormai lontani del liceo, io sbarbatello e lei travolgente docente di storia dell’arte: e fu la materia che amammo di piu, che più ci entusiasmò, che ci fece girare la Puglia e l’Italia alla scoperta di quelle meraviglie che vivevano alle volte più nelle sue parole che in ciò che vedevamo. e ci ritrovammo, dopo, nei lunghi anni universitari e ho continuato come un tempo ad avere, come tanti, in lei un punto di riferimento e a imparare, e a imparare non solo i segreti e le storie delle meraviglie del nostro patrimonio, ma anche la coerenza e il rigore morale, la generosità e l’impegno volontario per il prossimo. poi Michele, il suo amato Michele, volò via e il sorriso di Pina non fu mai più lo stesso. Ora lei ci ha lasciato”. 

“Con Pina Belli D’Elia – scrive l’Associazione del centro di studi Normanno Svevi – scompare un gigante della nostra terra. Pugliese adottiva ma dalla cittadinanza esemplare, storica dell’arte, insegnante e maestra, innovatrice instancabile, ironica conoscitrice dell’animo umano, con lei perdiamo una Donna declinata al maiuscolo.
Insieme a Michele D’Elia, suo marito, fu artefice della rivoluzione nel metodo di indagine nella storia dell’arte pugliese e meridionale, sin dalle prime grandi e pionieristiche opere sul romanico pugliese ed alle grandi mostre, ancora oggi fondamentali documenti di studio per ricercatori e studenti”.

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