Nell’ambito dell’avviso pubblico per la formulazione del Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018/2020, la Città metropolitana di Bari ha candidato a finanziamento 70 proposte progettuali per l’adeguamento sismico di altrettanti istituti scolastici superiori del territorio metropolitano.
Il Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2018/2020, i cui fondi sono destinati alla Città metropolitana di Bari, alle Province ed ai Comuni della Regione Puglia, è finalizzato al finanziamento di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica statale, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre scolastiche nelle scuole o di interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
La Città metropolitana di Bari ha scelto di puntare prevalentemente sull’adeguamento sismico degli istituti scolastici superiori di propria competenza dando la priorità agli edifici progettati prima dell’entrata in vigore della classificazione e normativa sismica vigente. Per mettere a punto tale proposta progettuale e rispettare la scadenza odierna del bando pubblico è stata istituita una task force di tecnici e amministrativi del Servizio Edilizia dell’Ente che ha predisposto le 70 proposte progettuali da candidare.
“Ringrazio il Servizio edilizia della Città metropolitana di Bari, in particolare il gruppo di lavoro istituito ad hoc, che ha lavorato giorno e notte, anche durante i giorni festivi, per predisporre i 70 progetti da candidare e rispettare la data di scadenza – commenta Vito Lacoppola, consigliere metropolitano delegato alla “Programmazione della rete scolastica del territorio metropolitano, Edilizia scolastica e Patrimonio” (nella foto) -. In ballo c’è un finanziamento triennale di circa 70 milioni di euro che non possiamo permetterci di perdere. Abbiamo puntato sull’adeguamento sismico candidando a finanziamento quasi tutti i nostri edifici scolastici superiori che presentano gravi carenze strutturali in merito, perché costruiti prima della nuova normativa antisismica”.