Bari è la città che ha una copertura di fogna bianca pari al 20% e una fogna nera ormai vetusta e obsoleta. Ecco le principali cause, ma non le uniche, degli ormai continui allagamenti ad ogni pioggia un po’ più intensa. La città viene sommersa dopo ogni temporale: strade allagate, sottopassi da chiudere, edifici pubblici (vedi ospedale San Paolo e Tribunale penale) che non reggono. Quali sono le cause? Eccole.
La principale “colpa” è di un sistema fognario risalente agli anni Venti e che non è stato adeguato alle esigenze di una città che, nel frattempo, si è espansa moltiplicando il numero dei residenti. Ma, soprattutto, è lievitata la dotazione idrica: per aver un’idea più precisa, oggi la dotazione idrica è di circa 250 litri al giorno per abitante, 40 anni fa era di 150. La fognatura nera, i vecchi collettori non reggono.
Poi c’è un problema legato all’uso di asfalto e cemento non permeabile. Per effetto dell’antropizzazione e dell’eccessivo utilizzo di suolo, l’acqua piovana viene assorbita con difficoltà, quindi scivola in superficie aumentando i volumi da smaltire.
C’è anche il fattore del mutamento del clima: rispetto al passato le piogge oggi sono più brevi ma più intense, quindi cade molta acqua in un brevissimo lasso di tempo, mettendo in crisi le opere di presa e smaltimento progettate con criteri diversi.
La causa principale, però, è da rintracciarsi nella rete fognaria. Bari nasce con due reti fognarie, quella bianca, progettata per raccogliere le acque pluviali, e quella nera dimensionata in base all’estensione territoriale degli anni Venti. La loro manutenzione è attribuita ad Enti diversi, i tratti di fogna nera sono di competenza dell’Acquedotto Pugliese, quelli della fogna bianca del Comune. Originariamente erano reti ben separate, ma con dei punti di potenziale contatto all’interno dei pozzetti di ispezione. Col passare degli anni, l’incremento di portata ha determinato in molti di questi pozzetti una commistione che ha generato dei flussi cosiddetti “misti”. Ci sono, poi, quartieri come Santo Spirito e Palese, anche alcune zone di Carrassi e Poggiofranco, dove la fogna bianca non esiste.
Servono centinaia di milioni per una nuova rete fognaria: Aqp ha stanziato recentemente 120 milioni di euro per il riammodernamento, qualche settimana fa è stato inaugurato il cantiere per la rifunzionalizzazione del canale Picone, in via Capruzzi ad angolo con viale Ennio.