La società del Lecce calcio “ha lanciato il proprio marchio di abbigliamento sportivo, M908, e quindi dall’anno prossimo le maglie da gioco saranno autoprodotte. Peccato avere appreso che la produzione delle maglie e più in generale dell’abbigliamento sportivo di prima squadra e settore giovanile, oltre che dei capi destinati al merchandising, sia in realtà rigorosamente made in Cina”.
Lo sottolinea in una nota il segretario generale della Filctem Cgil Lecce, Franco Giancane, sottolineando che “la notizia ci ha rattristato”. “L’Unione Sportiva Lecce – precisa il sindacalista – è infatti la massima espressione dello sport salentino, uno dei simboli principali dell’identità territoriale. Il club avrebbe potuto scegliere una via diversa, più propriamente orientata alla valorizzazione del territorio, delle sue maestranze, delle professionalità maturate in una lunga tradizione manifatturiera di qualità. Rivolgersi al mercato cinese – ipotizza Giancane – risponde probabilmente ad una logica di contenimento dei costi. Vogliamo immaginare – conclude – che una volta superato il periodo di avviamento, lo sviluppo del progetto preveda a breve termine il coinvolgimento delle aziende locali affinché la produzione della maglia giallorossa, che per molti salentini non è un semplice pezzo di stoffa, torni finalmente nel Salento”.