“Ieri la Protezione civile ha smantellato la tendopoli al tribunale di Bari in seguito al decreto emanato dal Governo per sospendere i processi fino al prossimo 30 settembre. Un provvedimento la cui urgenza era dettata proprio dalla inaccettabile situazione in cui si amministrava la giustizia a Bari: dentro delle tende, fra caldo tropicale, zanzare, allagamenti. Un luogo in cui era possibile solo fare delle udienze di rinvio, non celebrare i processi, in cui la scritta “La legge è uguale per tutti” era stampata su un foglio volante attaccato a un banco con del nastro adesivo. Giusto a rappresentare quanto fosse precaria l’amministrazione della giustizia in quel luogo”. Così il ministro alla GIustizia, Alfonso Bonafede, in un lungo post su Facebook, nel quale annuncia tempi rapidi per l’individuazione di una sede unica per gli uffici giudiziari di Bari, sfrattati dall’edificio di via Nazariantz, a rischio crollo e senza agibilità.
“Una situazione mortificante per tutti, dagli operatori del mondo giustizia ai cittadini. Abbiamo posto fine a questa situazione, è stato il primo impegno – continua – che ho preso da ministro e l’abbiamo portato a termine. Ma, oltre provvedere all’urgenza, siamo a lavoro per dare agli uffici giudiziari di Bari una sede sicura e capace di ospitare tutte le sezioni e i tecnici del Ministero stanno già facendo i sopralluoghi”.
“Non lasceremo soli i cancellieri alle prese con migliaia di notifiche, stiamo pensando a una task force che renda più agevole e veloce questo compito”. Continua ancora il ministro che aggiunge: “Al contrario di quanto qualcuno sostiene, la Giustizia non si ferma a Bari: tutti i provvedimenti urgenti – i processi con detenuti, quelli per mafia e terrorismo, la convalida degli arresti – saranno comunque portati avanti. L’ho già detto in precedenza e lo ribadisco: le polemiche non mi interessano, c’è tanto da lavorare e sono concentrato solo su questo”.