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Bari, dopo il parto scopre problemi al cuore: prima paziente al Di Venere ad “indossare” il defibrillatore esterno

Pubblicato da: redazione | Lun, 2 Luglio 2018 - 15:00

Un defibrillatore esterno indossabile come un vestito per salvare la vita di una paziente. L’operazione è stata compiuta dall’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale ‘Di Venere’ di Bari il  29 giugno 2018. “Siamo particolarmente soddisfatti dell’attività svolta – spiega il commissario Asl Bari, Vito Montanaro –  anche perché si tratta del primo caso di questo genere realizzato dalla ASL Bari. Si è reso necessario intervenire sperimentando la modalità innovativa in virtù del quadro clinico particolarmente complesso della paziente. Si tratta infatti di una paziente diventata mamma da pochi mesi, affetta da cardiomiopatia dilatativa severa, con frazione di eiezione particolarmente depressa e con frequenti episodi di tachicardie ventricolari non sostenute”.

Proprio alcuni mesi dopo il parto è emersa la gravità del quadro clinico che ha richiesto l’urgente ricovero presso il reparto di Cardiologia dell’Ospedale ‘Di Venere’ dove il tempestivo e professionale intervento dell’equipe medica e del comparto ha consentito di ristabilire una condizione ottimale per la salute della paziente.
“Voglio pubblicamente ringraziare – afferma Montanaro – il dottor Enzo Bonfantino che dirige il reparto Cardiologia e tutta la sua equipe, il direttore medico dottor Gigi Lestingi del Presidio Ospedaliero ‘Di Venere’ e della Direttrice del Distretto Socio Sanitario BA 11 Dottoressa Maria Tateo per la loro sensibilità. Perché grazie al loro impegno è stato possibile intervenire in tempi rapidissimi dotando la paziente del dispositivo salvavita indossabile, a 24 ore dalla ricezione della richiesta”.
“Esprimo profonda soddisfazione – dichiara Bonfantino  – per il risultato ottenuto. Una grande gratificazione, sotto il profilo clinico ma soprattutto umano che manifesto anche a nome dei colleghi medici cardiologi che mi hanno supportato in questa iniziativa. Avere la possibilità di dotare i pazienti ad alto il rischio di morte cardiaca improvvisa, di defibrillatori indossabili, ci consente di garantire loro la necessaria protezione durante la fase di evoluzione della condizione clinica”. Il dispositivo “Lifevest” è dotato di un trasmettitore che comunica in tempo reale al centro cardiologico le eventuali anomalie del ritmo che si registrano durante la giornata ed è in grado di riconoscere artimie mortali e di trattarle mediante l’erogazione di una o più scariche elettriche che ripristinano il ritmo cardiaco normale. Uno strumento che permette al medico di accertare il rischio aritmico a lungo termine in completa sicurezza utilizzando il percorso clinico più opportuno intervento con sistema di monitoraggio e di intervento a tutela della salute dei pazienti.

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